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martedì, Ott 13

Oreo sostiene la comunità lgbt+ con la campagna Proud Parent e i biscotti arcobaleno in edizione limitata



Da Wired.it :

In concomitanza con il Coming Out Day, il celebre marchio realizza uno spot (commovente e prezioso) che mostra l’importanza del sostegno famigliare a gay, lesbiche, transessuali, bisessuali, genderqueer… E propone una limited edition dei noti biscotti

Nel gergo del marketing si chiama rainbow washing, un fenomeno simile al più antico pink washing con il quale le aziende tingevano (spesso letteralmente e basta) i propri prodotti di rosa per strizzare l’occhio all’universo femminile. Allo stesso modo, negli ultimi decenni, le aziende infarciscono le loro campagne di comunicazione con bandiere arcobaleno e slogan di inclusività, che però rimangono spesso grandi proclami che non cambiano la realtà dei fatti. In risposta a tutto ciò, però, si è visto più di recente una modifica sostanziale della sensibilità di alcune aziende che, oltre a sostenere la comunità lgbt+ nelle occasioni più ghiotte (in particolar modo nel mese del Pride, a giugno), lanciano vere e proprie iniziative di sensibilizzazione e agiscono nel concreto per migliorare la vita delle minoranze. Ultimo caso in questo senso è sicuramente la campagna di Oreo chiamata Proud Parent.

Il noto marchio dei biscotti bianconeri ha lanciato un corto in cui si racconta la commovente storia di una ragazza che porta a casa la sua fidanzata per la prima volta: se la madre è immediatamente entusiasta della nuova conoscenza, il padre sembra più sulle sue ma in realtà trova il suo personalissimo modo di dimostrare alla figlia tutto l’amore, soprattutto in risposta alle occhiatacce dei vicini. È un spot commovente, ma che va ben oltre lo sfruttamento della lacrima facile. Innanzitutto, poiché la pubblicità è stata realizzata con il coinvolgimento diretto della comunità lgbt+, a partire dalle protagoniste, Jo e Amy, che sono legate sentimentalmente anche nella vita vera, passando per la direttrice della fotografia transgender Bianca Cline e per il regista omosessuale Cole Webley.

oreo

Non solo: l’intera campagna Proud Parent è realizzata in collaborazione con il sostegno di Pflag (Parents, Families and Friends of Lesbians and Gays), la prima e più grande associazione americana che raccoglie i cosiddetti allies, ovvero coloro che, pur non appartenendo alla comunità lgbt+, hanno amici o parenti che vi fanno parte o semplicemente sono vicini a queste cause. Il punto di partenza è proprio lo slogan finale che si vede in coda allo spot: “Un mondo d’amore inizia con una casa piena d’amore”. L’invito è quello a essere genitori (ed educatori) inclusivi, sensibili alla diversità e sempre aperti al dialogo e all’accettazione. Secondo alcune stime, il 40% del milione e 600mila giovani senza tetto negli Stati Uniti si identifica come lgbt+, la maggior parte dei quali sono rimasti senza fissa dimora perché cacciati dai propri genitori e dalle proprie famiglie.

Per sostenere questa alleanza Oreo ha lanciato anche delle speciali confezioni di biscotti che, al posto di avere il riconoscibilissimo ripieno di crema bianca, sono farciti con i sei colori della bandiera lgbt+. Questa edizione limitata di 10mila confezioni, però, non è disponibile in commercio, ma si può ottenere (almeno negli Stati Uniti) partecipando a un’apposita campagna social: i fortunati destinatari saranno scelti fra coloro che posteranno una foto che ritrae i loro alleati più grandi, utilizzando gli hashtag #ProudParent, #Giveaway e menzionando @Oreo. È un gesto concreto per dimostrare i molti modi in cui le persone eterosessuali e cisgender possono sostenere i propri figli e parenti gay, lesbiche, transessuali, bisessuali, genderqueer…

Il progetto di Oreo è stato lanciato in concomitanza con la celebrazione del Coming Out Day, una ricorrenza che ogni 11 ottobre sottolinea l’importanza – ma anche la difficoltà e in alcuni casi l’impossibilità – di rivelare al mondo il proprio orientamento o la propria identità sessuale. Ottobre è anche considerato l’Lgbt+ History Month, un mese cioè in cui si riflette sulla nascita e l’evoluzione del movimento lgbt+ facendo  il punto sui prossimi traguardi. Inutile nascondere che iniziative di aziende come questa possono fare molto per dare visibilità e diffondere messaggi di inclusione, soprattutto se grazie alla popolarità dei propri marchi raggiungono un pubblico molto vasto.

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[Fonte Wired.it]