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venerdì, Mar 10

Orso: come comportarsi se ne incontriamo uno



Da Wired.it :

Ma esiste un’emergenza “orsi” in Italia? Come dobbiamo comportarci qualora dovessimo incontrare questo enorme mammifero? Wired lo ha chiesto a Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica di Ispra, uno dei ricercatori ambientali più citati al mondo, che fa luce sulla presenza degli orsi in Italia e smarca alcuni luoghi comuni.

  1. Quanti e quali orsi vivono in Italia
  2. Sono davvero aggressivi?
  3. Quanti attacchi si sono registrati in Italia?
  4. Come comportarsi se incontriamo un orso
  5. Cosa serve per il futuro

Quanti e quali orsi vivono in Italia

Innanzitutto, in Italia vive l’orso brunoUrsus arctos, una specie presente in tutto il nord del mondo, da Canada e Stati Uniti all’Asia settentrionale, e in buona parte del Vecchio continente. Gli orsi hanno una dieta variabile durante le stagioni ma in generale mangiano di tutto, da carcasse di animali morti durante l’inverno, a bacche, insetti, radici, vegetali. Secondo Genovesi, gli orsi in Italia sono presenti con due popolazioni: la prima vive in centro Italia, tra Abruzzo, Lazio e Molise. Si stimano circa 50 animali: una popolazione che ha visto un leggero aumento negli ultimi anni, ma rimane stabile. “L’orso presente in centro Italia è una sottospecie, denominata orso bruno marsicano, leggermente diverso da quello presente sulle Alpi. L’altra è quella presente sulle Alpi centro orientali, in gran parte originata da una reintroduzione operata alla fine degli anni ’90 in provincia di Trento. Complessivamente sulle Alpi si stima una presenza di circa 100 esemplari, in rapida crescita negli ultimi anni. Gli orsi delle Alpi sono presenti soprattutto in Trentino, ma anche in Alto Adige, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia”, specifica il ricercatore. Si tratta delle regioni dove più spesso si segnalano incontri con questi grandi mammiferi.

Sono davvero aggressivi?

Smarchiamo subito un luogo comune: l’orso è un animale sostanzialmente pacifico ed evita l’uomo

Per questo, in Italia si convive in modo pacifico con gli orsi. “I conflitti sono di solito legati alla predazione su animali allevati, alla distruzione degli apiari, ed all’allarme che suscita la presenza di orsi in zone frequentate dall’uomo. I danni da orso vengono indennizzati, e in tutte le aree dove è presente la specie ci sono anche misure di prevenzione dei danni, che tendono a minimizzare i costi”. Non esiste quindi alcuna emergenza legata alla presenza di orsi nel nostro Paese. 

Quanti attacchi si sono registrati in Italia?

Nonostante la percezione possa essere diversa, secondo il ricercatore ci sono stati negli anni passati solo 6 attacchi ad individui: tutti in Trentino. Soprattutto, “in tutti i casi si è registrato il ferimento delle persone ma mai nessun attacco con esito fatale. Inoltre c’è stato un caso dubbio in Abruzzo, nel Parco Nazionale, ma non è stato possibile confermarlo. Dei quattro orsi responsabili degli attacchi, tre sono femmine con al seguito i piccoli dell’anno, mentre uno è un giovane maschio di due anni che da tempo si alimentava da cassonetti nella zona dell’attacco”. La stessa percentuale relativa di attacchi si registra a livello europeo: la maggior parte si segnala in Romania, Slovacchia, Svezia e Finlandia. “Ma i casi mortali sono molto rari: in totale 19 in tutta Europa in 15 anni” precisa Genovesi.

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Conoscere la struttura e l’ordine del materiale genetico ancestrale dei mammiferi aiuta a capire meglio l’evoluzione e a salvaguardare le specie moderne

Come comportarsi se incontriamo un orso

Ecco uno degli aspetti da tenere in conto: cosa dobbiamo fare se – sfortunatamente – incontriamo questo grande mammifero? 

Come comportarsi invece se l’orso non si allontana? Cerchiamo di far rumore e a quel punto allontaniamoci, ma senza urlare o correre. Se l’orso si avvicina è bene restare fermi, parlando in modo pacato. “Insomma – conclude il ricercatore – la regola è di non farci prendere dal panico”. Come in qualche modo conferma l’atteggiamento dell’adulto nel video mostrato all’inizio di questo articolo.

Cosa serve per il futuro

Due aspetti incidono sull’avvicinamento degli orsi agli habitat umani: i cambiamenti climatici che stanno alterando gli habitat di montagna, e l’antropizzazione. “Quest’ultimo aspetto incide particolarmente, perché riduce gli habitat naturali e rende più frequenti i conflitti, sia per predazione, sia per l’allarme che crea l’osservazione di orsi”. Proprio per questo e per evitare soluzioni irrazionali serve innanzitutto informare meglio e di più chi vive nelle zone di presenza degli orsi, e lo stesso vale per i frequentatori di queste aree. “Bisogna concentrarsi soprattutto sulla prevenzione e mitigazione dei conflitti, in particolare con l’obiettivo di evitare che gli orsi diventino confidenti, assicurando che non siano disponibili per gli orsi risorse trofiche”. Insomma, impedire che accada quanto successo con i cinghiali, che ormai in molte città d’Italia si sentono tranquilli nell’approcciare habitat umani alla ricerca di cibo. “Inoltre, evitare di lasciare scarti di alimenti, mettendo in sicurezza i rifiuti organici e rendendo inaccessibili frutteti e apiari. Va incentivato l’uso di mezzi di prevenzione e bisogna anche rendere rapidi gli iter per la concessione degli indennizzi dei danni. Parallelamente – conclude Genovesi – è anche importante monitorare le popolazioni, in particolare gli individui più confidenti con l’uomo“. Informazione, monitoraggio, prevenzione: partire da queste indicazioni per incrementare la sicurezza delle popolazioni che vivono in zone dove è presente l’orso bruno. Che in ogni caso – vale la pena ripeterlo – non devono affrontare nessuna nuova emergenza innescata dalla presenza di questi grandi mammiferi.



[Fonte Wired.it]