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domenica, Mar 05

Orti urbani, perché sono una miniera di biodiversità



Da Wired.it :

La rivalità tra aree urbane e zone rurali ha radici profonde. Ma un movimento in espansione, accompagnato da un nuovo campo scientifico, sta progressivamente erodendo questo divario, cercando di portare più campagna in città. La cosiddetta rurbanizzazione promette di garantire una quota maggiore di alimenti coltivati localmente, abbellire l’ambiente urbano e addirittura ridurre le temperature durante le ondate di calore.

La tendenza, inoltre, sovverte il vecchio assunto secondo cui coltivare cibo sarebbe dannoso per la biodiversità, perché il disboscamento dei terreni da destinare all’agricoltura richiede l’eliminazione di piante e animali autoctoni. L’ecologista Shalene Jha dell’Università del Texas di Austin sostiene che questa idea si basi sull’osservazione dell’agricoltura rurale, dove le ampie coltivazioni industriali di mais o grano può avere effetti catastrofici per gli ecosistemi. Questo però non vale per l’agricoltura urbana, gli orti in città e gli spazi verdi più piccoli.

Assist alla biodiversità

In un recente articolo pubblicato sulla rivista Ecology Letters, Jha e i suoi colleghi hanno dimostrato che gli orti urbani possono effettivamente incrementare la biodiversità, soprattutto se chi li cura si concentra sulla piantumazione di specie autoctone, che attraggono insetti nativi come le api. “Non importa quanto grande o piccolo sia l’orto. È la pratica di coltivare il paesaggio – e le decisioni che riguardano la vegetazione e alla copertura del suolo – a determinare in ultima analisi la biodiversità vegetale e animale in quel luogo”, spiega Jha.

Il team dell’ecologista ha analizzato la biodiversità di ventotto orti urbani in California nell’arco di cinque anni, scoprendo ecosistemi molto attivi che hanno aumentato la diversità delle specie sul territorio. Negli orti californiani i ricercatori hanno trovato predatori come uccelli e coccinelle — che si nutrono degli insetti che divorano le colture e quindi contribuiscono ad aumentare i raccolti – e un’abbondanza di impollinatori come le api, che beneficiano a loro volta della varietà delle colture e aumentano la produttività delle piante. Questo significa che gli orti urbani non producono cibo solo per le persone, ma anche per altre specie: “In realtà sostengono livelli incredibilmente elevati di biodiversità vegetale e animale”, evidenzia Jha.

Una delle sfide dell’agricoltura urbana è che richiede un intenso lavoro manuale: non si può guidare una mietitrebbia in città al momento del raccolto. Dal punto di vista ecologico, tuttavia, questa limitazione rappresenta in realtà una benedizione. Dal momento che tutto il lavoro viene fatto a mano, gli agricoltori urbani possono coltivare una vicino all’altra qualsiasi tipo di pianta, in modo da aumentare la resa.

Vantaggi su più fronti

In un altro studio pubblicato questo mese sulla rivista Agronomy for Sustainable Development, un gruppo di ricercatori ha esaminato settantadue siti di agricoltura urbana in Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti. “Vediamo spazi di coltivazione piuttosto diversificati che spesso coltivano un’enorme varietà di colture, oltre a prodotti non alimentari”, afferma l’autore dello studio Jason Hawes, ricercatore che si occupa di sostenibilità ambientale presso l’Università del Michigan. In media, i siti coltivavano venti colture diverse. “Molte persone coltivavano anche fiori per divertimento, e nei giardini comunitari vengono piantati fiori per rendere lo spazio più piacevolespiega Hawes –. Questo genere di cose contribuisce alla biodiversità locale”.



[Fonte Wired.it]