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mercoledì, Set 11

Ottica, il futuro sono lenti da vista ultra-personalizzate


L’azienda tedesca Rodenstock ha creato uno strumento che scannerizza l’occhio per realizzare lenti oftalmiche altamente personalizzate che azzerano i difetti della vista

Occhiali Porsche Design Eyewear con lenti Rodenstock
Occhiali Porsche Design Eyewear con lenti Rodenstock

Rodenstock è un’azienda di Monaco di Baviera produttrice dal 1877 di lenti oftalmiche e montature per occhiali. Un heritage che le ha permesso nei decenni di innovarsi per offrire al mercato dell’ottica un prodotto sempre più tecnologico. Ciò è reso possibile da DNAye Scanner e ImpressionIST, strumenti dedicati agli ottici optometristi per fornire alla propria clientela un occhiale sartoriale.

Il DNAye Scanner

DNAye Scanner permette di realizzare una scansione oculare per rilevare i diversi parametri necessari alla realizzazione di una lente ad personam dal profilo quindi irripetibile. Oltre a misurare l’errore refrattivo di un occhio in maniera oggettiva, funzione che hanno tutti gli autorefrattometri computerizzati, DNAye Scanner determina la profondità della camera anteriore dell’occhio, la larghezza, lo spessore della cornea, l’eventuale opacità del cristallino, la pressione oculare, i parametri della massima e della minima apertura pupillare, la lunghezza assiale dell’occhio. Ma il vero plus di questo strumento è la misurazione delle aberrazioni oculari. Si tratta delle distorsioni, comuni a ogni occhio, date dall’andamento non perfetto delle superfici delle parti che compongono l’occhio. Si percepiscono soprattutto al buio quando il diametro pupillare è maggiore. Così, grazie a questo strumento, Rodenstock è in grado di costruire una lente a controllo aberrometrico realizzata sui parametri biometrici oculari con poteri diottrici centesimali e non più semplicemente multipli di 0,25 diottrie.

Nella sede di Rodenstock Italia durante la 1a fase dell'esame della vista con DNAye
Nella sede di Rodenstock Italia durante la 1a fase dell’esame della vista con DNAye

La misurazione oggettiva con DNAye Scanner

Mento e fronte ben appoggiati sull’apparecchio. Braccia sul tavolino. Occhio ben aperto. Non bisogna muoversi. L’ottico optometrista dopo aver avviato DNAye Scanner non tocca più lo strumento. Si limita ad accompagnarmi verbalmente nella misurazione. La macchina passa da un occhio all’altro e si centra in maniera autonoma. In meno di novanta secondi la misurazione dei diversi parametri è terminata. È risultato tutto nella norma, fatta eccezione per una miopia nell’ordine delle 4 diottrie (questo era lapalissiano) e un maggior numero di aberrazioni sull’occhio sinistro. In caso contrario, l’ottico mi avrebbe invitato  a effettuare una visita da un medico oculista. DNAye Scanner, infatti, sebbene esegua uno screening oculare, non permette agli ottici optometristi di fare alcun tipo di diagnosi, prognosi o somministrazione di terapie.

Il forottero

Dopo la misurazione dei parametri oculari, l’ottico optometrista determina la refrazione della lente attraverso l’utilizzo del forottero. È l’operazione nella quale l’ottico vi chiede di leggere le lettere su uno schermo mentre vi cambia via via le lenti. Questo passaggio obbligatorio permette di adattare la refrazione ottica alla sensibilità e alle abitudini della persona che necessita di un paio di occhiali.

La prova davanti all'Impressis per determinare come tarare le lenti in base a come la persona indossa gli occhiali
La prova davanti all’Impressis per determinare come tarare le lenti in base a come la persona indossa gli occhiali

Come la montatura determina la lente 

Rodenstock costruisce le lenti anche in funzione di come queste si adattano sulla montatura selezionata nelle reali condizioni di utilizzo. Dalla forma dell’occhio, quindi, a quella della lente. Dopo aver scelto la montatura (Rodenstock, oltre alla propria linea di occhiali, produce e distribuisce su licenza il brand Porsche Design) l’ottico misura la distanza dall’apice Corneale, l’inclinazione della lente in posizione di utilizzo, l’angolo di avvolgimento, il calibro e il ponte della montatura, la centratura verticale e orizzontale. Tutto ciò avvalendosi di ImpressionIST 4. È uno specchio alto quanto una persona e dotato di due fotocamere. Queste realizzano delle immagini tecniche da diverse angolazioni da cui l’ottico rileva tutte le misurazioni necessarie per la centratura dell’occhiale.

La scelta della lente

La differenza tra una lente individualizzata e una comune è netta, sia nella qualità della percezione visiva, sia nel prezzo (dal 40 al 60% in più). Oggi le lenti posso essere equipaggiate con il nuovo trattamento denominato X-tra Clean che, oltre alle sue proprietà antiriflesso, rende le superfici estremamente lisce. In questo modo la lente è oleofobica e idrofobica. In pratica si sporca pochissimo e si pulisce con estrema facilità. Utile quando piove.

L'ultima fase in cui l'optometria determina le misure del volto per la centratura delle lenti oftalmiche
L’ultima fase in cui l’optometria determina le misure del volto per la centratura delle lenti oftalmiche

Ultima Fase

Terminate le misurazioni, i dati sono inviati in Germania ai laboratori di calcolo. Qui, speciali macchine di produzione freeform, tramite specifici algoritmi, creano le lenti individualizzate. Bastaun unico passaggio di lavorazione per realizzare il corretto potere della lente. Lucidatura a seguire. La lente è costruita su 40 mila punti in modo di garantire che, in ogni direzione dello sguardo, si abbia una correzione perfetta. In Italia gli ottici optometristi equipaggiati con questi specifici macchinari sono al momento circa una settantina.

Come sono i Rodenstock

A parità di correzione ottica, la differenza con il mio abituale paio di occhiali è considerevole. La vista diurna è realmente più cristallina. Anche i tempi d’adattamento che normalmente si hanno con un nuovo paio di occhiali sono azzerati. Inoltre, quelli realizzati da Rodenstock sui miei parametri biometrici hanno anche un supporto accomodativo per vederci da vicino. Del resto, ho appena compiuto 44 anni! Il massimo del confort visivo, però, si raggiunge di notte in condizioni di bassa luminosità. Le fonti luminose in lontananza sono chiare e nitide senza sbavature o aloni. Prova decisamente superata. 

 

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