Seleziona una pagina
mercoledì, Mag 24

Otto nazioni europee si oppongono ufficialmente alla normativa Euro 7

da Hardware Upgrade :

Porta la firma di Italia, Francia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Slovacchia il documento che si oppone all’approvazione della normativa Euro 7 per le vetture endotermiche. La ragione risiede nei costi che secondo alcuni dei più grandi produttori europei risultano sconvenienti.

Partiamo proprio dalle motivazioni: perché i paesi succitati si oppongono alla normativa Euro 7 sulle emissioni dei veicoli a combustione? In realtà non ci si oppone alla normativa in toto, ma alla sua messa in vigore entro il 2025. Il motivo riguarda i costi per adeguare la produzione alle nuove specifiche, dato che la commercializzazione dei modelli perdurerebbe per poco.

Non va dimenticato, infatti, che entro il 2035 la vendita di veicoli a combustione interna sarà vietata nel Vecchio Continente, ragione per cui gli investimenti per aggiornare le gamme beneficerebbero solo di pochi anni sul mercato. Inoltre, pare che le differenze tra un modello Euro 6 e uno Euro 7 sarebbero trascurabili in termini di emissioni, ma avrebbero un costo oneroso nei confronti dei produttori per adeguare la loro offerta.

In sintesi, investire per produrre auto a combustione Euro 7 non converrebbe. D’altronde, a prescindere dal parere personale, appare chiaro che l’elettrico rappresenti il futuro della mobilità in tutte le sue accezioni. Effettuare nuovi investimenti nelle soluzioni a combustione effettivamente risulterebbe controproducente, in un mercato che vede un’avanzata senza freni delle produzioni cinesi e, naturalmente, di Tesla che mantiene il suo primato nel settore EV in Europa.

Le difficoltà maggiori, quindi, ricadrebbero sui marchi storici del Vecchio Continente. Tuttavia, gli otto paesi firmatari hanno richiesto lo spostamento in avanti dell’entrata in vigore per la nuova normativa, e non la sua esclusione completa. In particolare, la richiesta è di lasciare che l’Euro 7 assuma validità tre anni dopo la sua approvazione e non nel 2025 come previsto attualmente, senza però dare un’indicazione precisa.

Assenze piuttosto inaspettate sono quelle di Germania e Portogallo. Il ministro tedesco dei trasporti Volker Wissing aveva già espresso alcuni dubbi sull’approvazione della normativa Euro 7. Lo stesso Thomas Schafer, CEO di Volkswagen, aveva definito “deludente” la norma ritenendo che “rischia di mettere fuori mercato le utilitarie“. Il Portogallo, invece, sembrava voler mettere nero su bianco il suo dissenso, ma pare che per il momento non abbia voluto prendere una posizione in tale direzione.

Il nodo da sciogliere quindi rimane uno: se i paesi membri che hanno firmato dovessero effettivamente votare no al provvedimento, basterebbero a bloccarlo? In estrema sintesi la risposta è: sì. L’approvazione del Consiglio europeo richiede che almeno il 55% dei paesi membri votino per il “si”, purché tali paesi rappresentino almeno il 65% della popolazione europea.

Gli otto paesi equivalgono a meno del 40% degli stati membri, tuttavia la loro popolazione rappresenta il 49% di quella complessiva. Ciò significa che il 51% che otterrebbe il sì non basterebbe ad approvare la normativa Euro 7. In termini numerici, peraltro, basterebbero i no di Francia, Italia e Polonia per impedire il raggiungimento del quorum.

Non rimane, quindi, che attendere per capire quando e, soprattutto, se la norma verrà approvata ed entrerà in vigore.

Source link