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giovedì, Mar 09

Paesi Bassi come Stati Uniti e Giappone: stop all’esportazione di macchinari litografici in Cina, c’è la conferma

da Hardware Upgrade :

Dopo mesi di indiscrezioni, intese taciute e tante chiacchiere, il governo dei Paesi Bassi ha confermato per la prima volta che imporrà nuovi controlli sulle esportazioni di macchinari per la produzione di semiconduttori, cedendo alle pressioni di Stati Uniti e Giappone.

Sebbene la Cina non sia nominata esplicitamente, la nuova politica è mirata a indebolire gli sforzi tecnologici di Pechino, nonché il suo rafforzamento in ambito militare. “Con la presente informo la vostra Assemblea, anche a nome del Ministro degli Affari Esteri, sulle ulteriori misure nazionali di controllo delle esportazioni che si stanno predisponendo nel settore delle apparecchiature avanzate per la produzione di semiconduttori”, esordisce una nota di Liesje Schreinemacher, ministro del commercio estero e della cooperazione allo sviluppo, indirizzata ai legislatori olandesi.

I Paesi Bassi sono la patria di ASML, il principale produttore di macchinari litografici – quelli che servono a creare i microprocessori – al mondo. “Dati gli sviluppi tecnologici e il contesto geopolitico, il governo è giunto alla conclusione che è necessario per la sicurezza nazionale e internazionale espandere l’attuale controllo delle esportazioni di specifiche apparecchiature per la produzione di semiconduttori”.

Già da tempo ASML non può vendere ai clienti cinesi macchinari litografici EUV, ovvero quei dispositivi che consentono di incidere i wafer di semiconduttori con fasci luminosi con una lunghezza d’onda nell’ultravioletto estremo per realizzare i chip più avanzati (ad esempio 7 o 5 nanometri). Con la nuova stretta si punta a bloccare la vendita ai clienti cinesi degli scanner DUV (deep ultraviolet) usati nella realizzazione di chip con processi produttivi “maturi”, sopra i 7 nanometri.

L’esecutivo punta a impedire che “merci olandesi contribuiscano a usi finali indesiderabili, come l’ambito militare o in armi di distruzione di massa”, ma anche a “prevenire dipendenze strategiche indesiderate a lungo termine” e “mantenere la leadership tecnologica olandese“. Sarà sulla base di questi tre principi che si valuteranno le “domande di licenza all’esportazione, caso per caso”.

Nel documento si afferma anche che “la scelta finale di ulteriori misure di controllo è stata fatta con attenzione e nel modo più preciso possibile (chirurgicamente) per evitare inutili interruzioni delle catene del valore e per tenere conto della parità di condizioni a livello internazionale”.

Le nuove restrizioni non faranno certo piacere ad ASML (la Cina rappresenta il 18% del portafoglio ordini), peraltro recentemente vittima di un furto di dati sensibili proprio da un (ex) dipendente cinese infedele. ASML, in una dichiarazione, ha confermato che ora “dovrà richiedere licenze di esportazione per la spedizione dei sistemi DUV ad immersione più avanzati“, ma ha osservato di non aver ancora ricevuto maggiori dettagli su cosa significhi “più avanzati”.

Il governo dei Paesi Bassi, nella lettera, puntualizza che spingerà per includere le nuove norme nel contesto del cosiddetto accordo di Wassenaar, un organismo multilaterale in cui 42 paesi partecipanti concordano sui controlli delle esportazioni di armi convenzionali e beni a duplice uso (civile e militare).

La Russia, tuttavia, fa ancora parte di Wassenaar e i Paesi Bassi hanno riconosciuto che Mosca può bloccare la proposta. “Il processo decisionale di Wassenaar si basa sul consenso. Tuttavia, la probabilità di raggiungere un consenso è attualmente scarsa”, si legge in un passaggio. Per questo motivo, il governo dei Paesi Bassi creerà un proprio elenco nazionale di merci soggette al controllo delle esportazioni, che potrà essere copiata da altri membri dell’UE. Quella lista dovrebbe essere pronta prima dell’estate.

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