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martedì, Dic 17

Papa Francesco ha preso due decisioni storiche per gli abusi su minori in Vaticano


Bergoglio ha deciso di abolire il “segreto pontificio” sui casi di abusi sessuali commessi da chierici sui minori. Ha anche disposto che il il reato di pedopornografia sussista fino a che le vittime riprese hanno 18 anni (e non 14 com’era fino ad ora)

(foto: Getty Images)

Papa Francesco ha preso due decisioni storiche: l’abolizione del segreto pontificio nei casi di violenza sessuale e di abuso sui minori da parte dei chierici e l’estensione del delitto di pedopornografia al limite di età di 18 anni, e non più 14 come attualmente fissato. Entrambi i provvedimenti si fondano su una maggiore trasparenza, sulla scia del summit sulla protezione dei minori che il pontefice ha convocato lo scorso febbraio.

Il primo documento – riscritto, come riporta Vatican News, a firma del cardinale segretario di stato Pietro Parolin – stabilisce che il Pontefice, lo scorso 4 dicembre, ha disposto di abolire il segreto pontificio, ovvero un ordine di segretezza che viene imposto a tutte le persone coinvolte in certi processi del Vaticano, sulle denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti citati nel primo articolo del motu proprio Vos estis lux mundi. Nello specifico i casi sono i seguenti: violenza e atti sessuali compiuti sotto minaccia o abuso di autorità, abuso sui minori e su persone vulnerabili, pedopornografia, mancata denuncia e copertura degli abusatori da parte dei vescovi e dei superiori generali degli istituti religiosi. Di fatto, senza questo divieto i processi saranno più trasparenti.

Il secondo documento, invece, riguarda l’estensione del reato di detenzione e diffusione di immagini pornografiche, che esisteva già ma non era considerato uno dei reati più gravi – non si trovava cioè fra i delicta graviora – e soprattutto riguardava solo i minori compresi entro i 14 anni d’età. Qui si stabilisce infatti che ricada tra i delitti più gravi riservati al giudizio della Congregazione per la dottrina della fede “l’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori di diciotto anni da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento”. Il limite viene quindi esteso e il reato aggravato.

Cosa è stato fatto finora

Non è passato neanche un anno dal summit sugli abusi convocato per la prima volta dal Papa in Vaticano, dove furono le stesse vittime a dire la propria. Da allora il Vaticano aveva iniziato a rafforzare le misure per arginare la piaga della pedofilia. A marzo vi davamo conto di una prima legge che introduceva l’obbligo di denuncia penale, imposto a tutti i pubblici ufficiali che vengano a conoscenza di presunti abusi e il licenziamento dei colpevoli. Dopo questi primi passi della riforma in tema di pedofilia, a maggio, tramite una legge della Chiesa cattolica, Papa Francesco ha imposto a tutte le religiose e ai religiosi, di qualsiasi ordine, di denunciare gli abusi segnalandoli alle autorità ecclesiastiche.

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