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Partito democratico USA, a un anno dal ritorno di Trump non ha ancora capito come si fa politica sui social (nonostante Mamdani)

by | Nov 5, 2025 | Tecnologia


Ma per alcuni strateghi democratici, The Daily Blueprint è un esempio emblematico di come il partito in realtà continui a promuovere i suoi comunicatori digitali meno efficaci. Da quando all’inizio di ottobre è iniziato lo shutdown del governo statunitense, il leader dei Democratici al Senato, Chuck Schumer, ha diffuso una serie di video iper-curati che si sono fatti notare pochissimo al di fuori dell’ecosistema di Washington. “Se non sei disposto a provare cose nuove o a improvvisare in questo momento, allora quando lo farai?“, dice Ravi Mangla, addetto stampa nazionale del Working families party, un piccolo partito progressista critico nei confronti del Dnc (l’ufficio di Schumer al Senato non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento).

Per gli esponenti Dem più giovani il problema deriva dalla più generale cultura del controllo: non solo su chi è autorizzato a parlare a nome del partito, ma anche sui contenuti che escono dai suoi canali ufficiali. Le persone che approvano i contenuti “non sono giovani e non sono poster“, afferma Organizermemes, creatore e stratega digitale. “Non sanno spiegare perché le cose [online] vanno bene“.

Questo scollamento genera frustrazione tra i più giovani nel partito, che generalmente sono anche le persone che creano i contenuti digitali e che in molti casi non prendono le loro idee dai programmi dei Democratici. “Non è insolito che il 90% dei contenuti che propongo venga respinto“, racconta Organizermemes. “Un tasso di rifiuto del 90% non ha senso. A quel punto, licenziatemi“.

Alcuni strateghi sentiti da Wired sottolineano però che la situazione si sta evolvendo in modo più positivo, mentre il Partito democratico USA si prepara alle elezioni di metà mandato del prossimo anno. “Credo che le cose stiano cambiando“, afferma Organizermemes.

Mamdani e le altre voci Dem fuori dal coro

E in effetti ci sono anche i Democratici che innovano: tra i possibili contendenti alle presidenziali del 2028, Gavin Newsom e Pete Buttigieg hanno mostrato la volontà di presidiare anche piattaforme non tradizionali. All’inizio di quest’anno, Buttigieg – ex segretario dei Trasporti sotto Joe Biden e già candidato alle primarie presidenziali – ha partecipato al podcast Flagrant, condotto dal comico Andrew Schulz, al quale l’anno scorso era stato ospite anche Trump. A ottobre, Newsom – attuale governatore della California – è apparso al fianco dello streamer di Twitch Connoreatspants per giocare a Fortnite e discutere dell’amministrazione Trump e dei fallimenti della comunicazione Dem. C’è poi una nuova generazione di Democratici, tra cui il consigliere comunale di New York Chi Ossé e la candidata al Senato del Michigan Mallory McMorrow, che stanno lavorando per cambiare i programmi politici digitali del partito.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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