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mercoledì, Mar 15

Patente, all’esame si usa il riconoscimento facciale



Da Wired.it :

Il 25 ottobre scorso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) ha introdotto l’utilizzo del riconoscimento facciale all’esame teorico della patente. Sebbene alcune notizie di stampa locale abbiano indicato la necessità di evitare lo scambio di persona all’esame come motivo dell’introduzione dell’autenticazione biometrica, il ministero, contattato da Wired, riferisce una versione diversa dai fatti: “obiettivo del progetto è quello di ridurre i tempi di esecuzione delle prove di esame di teoria per aumentare la capacità di offerta dei singoli Uffici di fronte a una domanda non sempre soddisfatta nei tempi attesi dall’utenza”. Per questa ragione il ministero ha attivato due iniziative: ridurre il numero di quiz e quindi il tempo dell’esame, e velocizzare il processo di riconoscimento del candidato. 

Facciamo un passo indietro. A marzo 2022 in una audizione alla Commissione trasporti della Camera dei deputati il direttore generale della Motorizzazione civile, Pasquale D’Anzi, ha presentato una relazione sulle criticità riscontrate dall’utenza nel rapporto con le sedi. Gli utenti si lamentano di tempistiche lunghe nell’erogazione di servizi, tra i quali anche la prenotazione dell’esame di guida teorico, “che possono arrivare in alcune province anche a oltre 100 giorni”. Causa delle lungaggini, al netto dei risvolti della pandemia, è “la progressiva riduzione degli organici e la conseguente perdita di competenze chiave”, dice D’Anzi, originata dal dimezzamento del personale della Motorizzazione civile negli ultimi vent’anni a seguito di pensionamento e “la distribuzione non ottimale delle risorse sul territorio”. Questa, aggiunge, “non risulta coerente con il bacino di utenza gestito. Si passa per esempio dai 2,9 dipendenti per ogni 100.000 utenti potenziali serviti dall’ufficio di Napoli, ai 19,4 dell’ufficio di Isernia”. 

Insomma, per stessa ammissione del numero uno dell’ente, il tema appare più ampio di un semplice snellimento nell’esecuzione degli esami di teoria e riguarda una revisione della struttura delle motorizzazioni civili.  Gli esami per la patente sono sotto i riflettori già da due anni e probabilmente in futuro, si legge nella relazione, i candidati non saranno solamente riconosciuti attraverso il match tra fotografia e dati biometrici ma potranno svolgere in modalità remota anche le prove.Secondo il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti la sperimentazione del sistema di riconoscimento facciale si sarebbe conclusa a fine gennaio 2023, interessando il 70% degli uffici di motorizzazione nazionale

Come funziona il sistema

Nella pratica, gli esami teorici della patente sono divisi in due step. Il candidato che si reca in motorizzazione deve oltrepassare il sistema Varco: un tornello controllato da un tablet che, grazie a una webcam incorporata, è in grado di verificare se il volto (i dati biometrici) corrisponde a quello immortalato sulla fototessera presentata all’iscrizione, e all’appuntamento in quel giorno e a quell’ora. 

A tal fine, la telecamera del tablet acquisisce le immagini dei volti per gli istanti strettamente necessari (“near real time”) alla loro codifica in template biometrico”, si legge nei documenti tecnici del ministero. Ossia un’immagine che non sarebbe più riconducibile ai dati personali dei candidati e che viene confrontata poi con le fotografie di coloro che si sono iscritti alla sessione del giorno. Il template è conservato fino alla fine della sessione in un archivio digitale, istituito presso ciascun ufficio della motorizzazione e collegato al sistema informativo Simot, utile allo step due. L’immagine del volto è invece cancellata irreversibilmente subito dopo la creazione del template. 



[Fonte Wired.it]