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PayPal ha deciso di prendere la strada dell’intelligenza artificiale

da | Giu 26, 2025 | Tecnologia


È stata la mamma di tutte le fintech e ha superato indenne la crisi delle dotcom, restando in piedi in un mare in tempesta. Un quarto di secolo dopo, PayPal è ancora qui con la sua tavola da surf in mano pronta a cavalcare l’onda dell’intelligenza artificiale. “Come cambierà il nostro modo di comprare online non lo sa nessuno, quello che è certo è che cambierà”, dice Maria Teresa Minotti, senior country director PayPal Italia.

La multinazionale dei pagamenti californiana si è mossa “nel momento giusto” per studiare soluzioni in grado di semplificare la vita a chi deve pagare con soluzioni sempre più fluide e omnicanale. “Abbiamo una partnership con Perplexity e la stiamo chiudendo con OpenAI, è un lavoro congiunto quello che porterà alla nuova user experience. Ma non ci vorrà molto: parliamo di mesi di attesa”, sottolinea la top manager italiana che ha incontrato Wired in occasione dei vent’anni dell’azienda nel nostro paese. A bilancio 12,7 milioni di conti attivi e la leadership nell’industria dei pagamenti online.

L’Italia – dettaglia – è il terzo mercato europeo per PayPal, anche se gli italiani sono ancora molto legati al contante. Nel 2024 c’è stato il sorpasso del digitale, ma c’è ancora molta strada da fare”. Lungo il percorso c’è l’intelligenza artificiale. Gli italiani sono pronti? “Non lo sono i consumatori e nemmeno i negozianti, ma la corsa è partita e se non ci si prepara probabilmente è difficile raggiungere quelli che hanno iniziato in fretta”.

AI per acquisti conversazionali

A curare lo sviluppo delle soluzioni di intelligenza artificiale di PayPal c’è Jonathan Cordeau, arrivato in azienda meno di un anno fa. “L’AI e il machine learning sono stati fondamentali per PayPal per decenni. Hanno aiutato l’azienda a prevenire le frodi e a rendere sempre più fluidi gli acquisti”, spiega a Wired. “I modelli sono diventati più sofisticati e con la Gen AI si fanno largo gli agenti che ci permettono di ampliare le nostre soluzioni. Se storicamente il nostro ruolo è stato al momento del checkout, ora possiamo essere protagonisti durante l’intero viaggio d’acquisto. Parliamo di rivoluzione agenziale perché lo è davvero: presto chiederemo a ChatGPT di comprare un biglietto per le vacanze e lei lo farà”, sostiene.

Maria Teresa Minotti Senior Country Director PayPal Italia

Maria Teresa Minotti, Senior Country Director PayPal Italia

Per conquistare la migliore delle posizioni, PayPal – evidenzia Cordeau – “collabora con tutti i grandi operatori del settore, per contribuire a definire il percorso da intraprendere”. In cambio, la società mette a disposizione dei large language model, informazioni e pattern comportamentali raccolti in 25 anni di attività da oltre 400 milioni di utenti. “Vogliamo essere l’infrastruttura che consente di portare a termine esperienze complesse. Dietro le quinte, vogliamo portare i nostri dati e le nostre soluzioni di sicurezza in modo che alla fine si possa creare quel magico momento in cui gli utenti possano trovare ciò che serve e comprarla”.

Anche per Cordeau il momento è quello giusto, ma non è detto che gli utenti siano davvero pronti a iniziare all’improvviso. Affidare i propri risparmi ad un bot suscita diffidenza. “Siamo in quella fase che gli americani chiamanoalready, but not yet, scherza il vice presidente di PayPal. Stiamo aiutando i merchant a costruire la loro esperienza e inizieremo a vedere le prime soluzioni nel prossimo futuro, ma l’adozione da parte dei consumatori richiederà tempo: dovranno sentirsi al sicuro”.

PayPal nel monto fisico (anche con il diviso-tre)

Il cambiamento si prospetta epocale e PayPal lo accoglierà rinnovando i suoi abiti. Non più solo una piattaforma per i pagamenti digitali, ma strumento modulare in grado di garantire l’omicanalità. La società ha lanciato PayPal Open, che punta a rendere fluide le esperienze di acquisto. “L’obiettivo – evidenzia Minotti – è riposizionare Paypal come piattaforma di abilitazione del commercio”, sia nell’ecosistema digitale che nel mondo fisico.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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