Da Wired.it :
La piattaforma di pagamenti digitali ùha introdotto nelle sue condizioni di servizio una tariffa a carico dei venditori se i clienti avranno ragione in caso di un reclamo
Il colosso dei pagamenti digitali PayPal ha deciso di introdurre nuove regole per dissuadere i venditori da comportamenti scorretti e tutelare meglio i consumatori in caso di contestazione. Con l’aggiornamento dei termini e delle condizioni di servizio, dal 16 dicembre la piattaforma ha deciso che applicherà una sanzione ai venditori qualora la contestazione di un cliente dovesse trasformarsi in un reclamo vero e proprio.
In particolare, la tariffa aggiuntiva sarà applicata nel caso in cui il cliente non riceva la merce acquistata oppure nel caso in cui il prodotto non corrisponda a quello visualizzato e presentato online. Per queste situazioni, se il contenzioso si chiude a favore del cliente, la società ha deciso di applicare al venditore una tariffa fissa di 14 euro indipendentemente dall’entità della transazione. E quella cifra potrebbe anche salire se il venditore riportasse un tasso di contestazioni superiore all’1,5% sulle ultime cento transazioni eseguite nei tre mesi precedenti.
Nello specifico, poi, cambiano anche i tempi di risoluzione delle contestazioni. Oggi chi paga con PayPal e riscontra un problema con la merce ricevuta deve rivolgersi al venditore e, in caso di mancata risposta, può segnalare la contestazione alla piattaforma, che a sua volta contatta il venditore e lo esorta a risolvere la situazione. Se il sollecito non porta a nessun esito dopo 30 giorni, il consumatore può allora decidere di avviare un reclamo.
Con i nuovi termini che entrano in vigore da metà dicembre quel lasso di tempo scende a 20 giorni, dopodiché, se il cliente converte in reclamo la sua contestazione e questo reclamo viene chiuso a suo favore, PayPal applicherà la tariffa di 14 euro o superiore in base alla situazione del venditore.
Nell’ottica della piattaforma, si tratta insomma di un modo per sollecitare i venditori a rispondere in modo più rapido alle contestazioni dei clienti. Inoltre, sono escluse dall’applicazione della tariffa le contestazioni che non vengono convertite in reclamo, quelle risolte direttamente tra il venditore e il cliente, quelle relative a transazioni non autorizzate e quelle relative a transazioni con un valore inferiore al doppio della tariffa.
La novità arriva anche in un momento molto favorevole per PayPal, che sull’onda del generale aumento degli acquisti online durante i primi sei mesi dell’anno, soprattutto a causa dell’emergenza Covid-19, ha raggiunto in Italia oltre 7 milioni e 300mila account attivi e un fatturato globale in aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
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