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giovedì, Ott 08

PayPal multa i venditori in caso di reclamo



Da Wired.it :

La piattaforma di pagamenti digitali ùha introdotto nelle sue condizioni di servizio una tariffa a carico dei venditori se i clienti avranno ragione in caso di un reclamo

La sede di PayPal (Getty Images)
La sede di PayPal (Getty Images)

Il colosso dei pagamenti digitali PayPal ha deciso di introdurre nuove regole per dissuadere i venditori da comportamenti scorretti e tutelare meglio i consumatori in caso di contestazione. Con l’aggiornamento dei termini e delle condizioni di servizio, dal 16 dicembre la piattaforma ha deciso che applicherà una sanzione ai venditori qualora la contestazione di un cliente dovesse trasformarsi in un reclamo vero e proprio.

In particolare, la tariffa aggiuntiva sarà applicata nel caso in cui il cliente non riceva la merce acquistata oppure nel caso in cui il prodotto non corrisponda a quello visualizzato e presentato online. Per queste situazioni, se il contenzioso si chiude a favore del cliente, la società ha deciso di applicare al venditore una tariffa fissa di 14 euro indipendentemente dall’entità della transazione. E quella cifra potrebbe anche salire se il venditore riportasse un tasso di contestazioni superiore all’1,5% sulle ultime cento transazioni eseguite nei tre mesi precedenti.

Nello specifico, poi, cambiano anche i tempi di risoluzione delle contestazioni. Oggi chi paga con PayPal e riscontra un problema con la merce ricevuta deve rivolgersi al venditore e, in caso di mancata risposta, può segnalare la contestazione alla piattaforma, che a sua volta contatta il venditore e lo esorta a risolvere la situazione. Se il sollecito non porta a nessun esito dopo 30 giorni, il consumatore può allora decidere di avviare un reclamo.

Con i nuovi termini che entrano in vigore da metà dicembre quel lasso di tempo scende a 20 giorni, dopodiché, se il cliente converte in reclamo la sua contestazione e questo reclamo viene chiuso a suo favore, PayPal applicherà la tariffa di 14 euro o superiore in base alla situazione del venditore.

Nell’ottica della piattaforma, si tratta insomma di un modo per sollecitare i venditori a rispondere in modo più rapido alle contestazioni dei clienti. Inoltre, sono escluse dall’applicazione della tariffa le contestazioni che non vengono convertite in reclamo, quelle risolte direttamente tra il venditore e il cliente, quelle relative a transazioni non autorizzate e quelle relative a transazioni con un valore inferiore al doppio della tariffa.

La novità arriva anche in un momento molto favorevole per PayPal, che sull’onda del generale aumento degli acquisti online durante i primi sei mesi dell’anno, soprattutto a causa dell’emergenza Covid-19, ha raggiunto in Italia oltre 7 milioni e 300mila account attivi e un fatturato globale in aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

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[Fonte Wired.it]