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Peppino Impastato, chi era il militante siciliano

da | Mag 10, 2025 | Tecnologia


Il 9 maggio 1978 moriva Giuseppe detto Peppino Impastato, il giornalista e attivista siciliano ucciso dalla mafia, a Cinisi. Una vita breve ma contrassegnata da una lotta intensa contro il potere mafioso, osservato e conosciuto da vicino, fin dall’infanzia: il cognato del padre, Cesare Manzella, era un capomafia locale, ucciso in maniera violenta nel 1963.

La battaglia contro la mafia

Una lotta contro la mafia raccontata anche a fumetti che, abbracciata fin da giovanissimo, porta Peppino a diventare attivista e militante. Una posizione che lo pone però in contrasto con le sue origini familiari, fino all’abbandono della stessa casa paterna.

Peppino Impastato è stato militante antimafia ma anche un agitatore culturale nella Sicilia del tempo, con un chiaro coinvolgimento politico: nel 1965 l’adesione al Psiup, dal 1968 la militanza nei gruppi di Nuova Sinistra. Il suo attivismo, già manifestatosi con la creazione di circoli pensati per dibattere e aggregare, lo porta a fondare nel 1977 Radio Aut, strumento di denuncia delle attività mafiose nel territorio circostante, ma anche megafono per dire ad alta voce chi fa cosa, senza risparmiare il boss Tano Badalamenti.

La trasmissione Onda Pazza diventa quindi non solo veicolo di informazione giornalistica ma anche narrazione che chiama direttamente in causa i protagonisti e la realtà locale, anche attraverso la deformazione linguistica e descrittiva.

Nel maggio 1978 il suo assassinio: il corpo di Peppino Impastato viene dilaniato da una bomba piazzata sulla ferrovia Palermo-Trapani. Un destino segnato quello di Impastato, data la sua attività in loco, ma che pure non lo ha risparmiato dalle distorsioni di chi lo avrebbe voluto suicida o all’opera con un attentato dinamitardo.

La giustizia arriva, tardiva, con l’identificazione di Badalamenti come mandante dell’omicidio Impastato, insieme al vice Vito Palazzolo. Una lunga vicenda giudiziaria che ha visto la stessa famiglia battersi per ottenere verità, non accontentandosi della semplice dichiarazione della matrice mafiosa del delitto. L’obiettivo finale uno e uno solo: la definizione chiara e definitiva delle responsabilità.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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