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lunedì, Apr 27

Per il Financial Times, le morti per coronavirus possono essere il 60% in più di quelle registrate



Da Wired.it :

Il quotidiano britannico ha confrontato, in 14 paesi, il numero di morti totali di questi mesi con quello dello stesso periodo degli anni precedenti. La situazione peggiore è nei paesi più poveri

(Photo by ALFREDO ESTRELLA/AFP via Getty Images)

Che il numero di decessi collegati al coronavirus sia sottostimato è molto più di un’ipotesi. Basti pensare a quanto è accaduto nelle case di riposo per gli anziani: migliaia di morti sospette, per sintomi relativi al Covid-19, che però non sono state inserite nelle statistiche ufficiali per la mancata somministrazione di tamponi che ne accertasse l’effettiva positività al virus. Il problema è capire, quindi, di quanto le statistiche ufficiali si discostino dalla realtà (un tema di cui su Wired ci stiamo occupando estensivamente). Per farlo il quotidiano d’informazione economica Financial Times ha condotto uno studio di analisi in 14 paesi, confrontando il totale dei decessi tra marzo e aprile (quando l’epidemia è diventata globale) con la media delle morti nello stesso periodo tra il 2015 e il 2019. Ne è emerso che negli stati presi in considerazione ci sono state 122mila morti in più rispetto agli anni scorsi. Un dato che supera di gran lunga quello fornito dalle statistiche ufficiali che, invece, si ferma a 77 mila. Se si interpretano queste statistiche in maniere estensiva, spiega il Times, si può dedurre che nel mondo i decessi per coronavirus potrebbero essere il 60% in più rispetto a quelli accertati.

Come leggere i dati

Ogni paese ha un suo metodo per conteggiare il numero di morti collegati al coronavirus e, in ragione di questa differenza, per poter confrontare dati di stati diversi è necessario confrontare il tasso di decessi nella sua totalità, non prendendo in considerazione solo quelli collegati esplicitamente a un tampone positivo. Questo perché, come sottolineato dal Financial Times, come accennato spesso rientrano nelle statistiche ufficiali solo i dati comunicati dagli ospedali o dalle istituzioni sanitarie, minimizzando fortemente l’impatto del virus in altri luoghi.

In tutti gli stati presi in considerazione dal quotidiano britannico – con la sola eccezione della Danimarca – la differenza tra dati ufficiali e numero totale delle morti è inedita: in Belgio è del 60%, in Spagna del 51%, in Francia del 34% e in Italia addirittura del 90%. Nel nostro paese, in Lombardia, il Times ha calcolato 13mila decessi:i dati diffusi da regione e Protezione civile, invece, si fermano a 4348. In 1700 comuni – quelli di cui si hanno più dati disponibili – c’è stato un aumento del 155% della mortalità rispetto agli anni precedenti.

La situazione peggiora soprattutto nei paesi più poveri o quelli in via di sviluppo. Il Times porta gli esempi dell’Indonesia e dell’Ecuador. Nella prima, a Jakarta, i dati ufficiali parlano di 90 morti, ma il dato delle sepolture arriva a 1400. Nella seconda, invece, i decessi attestati sono 245, mentre il numero totale di morti è 10200. In questi casi, la mortalità in eccesso è superiore addirittura in ordini di grandezza rispetto alle vittime ufficiali del coronavirus.

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[Fonte Wired.it]