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mercoledì, Mar 25

Perché Harry Potter ha così tanto successo ai tempi del coronavirus?



Da Wired.it :

Le repliche dei film della saga su Italia1 riscontrano ascolti senza precedenti, sintomo del bisogno di speranza ed evasione in questi tempi bui ma anche dei profondi significati metaforici che caratterizzano queste storie

harry potter

Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta tra ciò che è giusto e ciò che è facile“: è una battuta del saggio Silente che si sente pronunciare in Harry Potter e il calice di fuoco, il quarto capitolo cinematografico andato in onda, con la sua ennesima replica, nella serata del 24 marzo su Italia1. La frase sembra piuttosto attinente, per non dire profetica sui tempi che stiamo vivendo a causa del coronavirus (anche se il preside di Hogwarts parlava ovviamente del ritorno del malvagio Voldemort e dei suoi seguaci), e non è un caso che i film della serie cinematografica tratta dai libri di JK Rowling stia riscontrando un successo davvero straordinario e a dire il vero imprevisto in questi giorni di repliche sul canale Mediaset.

Non è appunto la prima volta che Italia1 mette in replica a cadenza settimanale le pellicole della saga, e anzi avrebbe dovuto cominciare la maratona lo scorso gennaio, per poi rimandarla per non minacciare i già scarsi ascolti del Grande Fratello Vip su Canale 5 (con gran scorno dei fan in attesa). Per sollevare il morale del pubblico in isolamento, ecco allora dalla settimana scorsa, dal 18 marzo, in prima serata gli otto capitoli ogni lunedì e martedì. Il riscontro è stato eclatante: già nei primi appuntamenti le repliche hanno raccolto il 14% e il 16% di share, offuscando l’ammiraglia Mediaset, e poi continuando a crescere, superando lunedì 23 addirittura con il 16,3% il film di Ra1 La concessione del telefono tratto da Andrea Camilleri (autore di solito imbattibile quando trasposto in tv col suo Montalbano) e aggiudicandosi anche ieri, martedì 24, la serata col 16,7% (tanto da battere Rai 1 ancora una volta, che proponeva la fiction su Sordi).

La crescita è destinata con tutta probabilità a continuare (i prossimi appuntamenti sono con L’ordine della fenice il 30 marzo, Il principe mezzosangue il 31 e le due parti de I doni della morte il 6 e 7 aprile) e sono davvero sorprendenti per una saga che è stata ciclicamente mandata in onda più volte per intero, soprattutto in chiaro, fin da quando è terminata al cinema nel 2011. È vero che questi film si sono sempre trovati con difficoltà e con discontinuità in streaming online, dunque la trasmissione in tv è sempre una specie di evento atteso, che lo diventa ancora di più dato il panorama sociale e mediatico in cui ci troviamo a vivere in questi giorni.

In palinsesti televisivi (sovra)affollati di programmi di informazione, spesso allarmistici o disperanti, e in cui le produzioni di intrattenimento sono state per la maggior parte sospese (anche per giusti motivi sanitari), la visione di un bel film fantasy fornisce la giusta misura di evasione tanto agognata in un periodo buoi. Per di più la storia di Harry Potter è fin dalla sua nascita carica di significati metaforici molto forti, come si intuisce fin dalla frase citata all’inizio: il giovane maghetto Harry e i suoi compagni crescono facendosi carico di una missione cruciale, quella cioè di impedire il ritorno di Voldemort e con lui di un mondo cupo e violento, in cui il male prende il sopravvento sulla società dei maghi e degli uomini. Anche a livello visivo i Mangiamorte, gli alleati senza scrupoli dell’antagonista, vengono raffigurati come scie di fumo nero che si spandono nel mondo, un po’ come una pandemia.

Fin dai suoi libri, Rowling ha voluto raccontare una storia di resistenza e di speranza: anche nel periodo più oscuro e minaccioso della storia c’è sempre qualcuno, anche di inaspettato ed emarginato, che si può ergere in difesa dei più deboli e traghettare tutti verso un futuro più luminoso, semplicemente facendo affidamento sulle proprie forze e sugli affetti più cari. Una morale, forse di per sé stucchevole, ma che in questi tempi che assumono toni sempre più distopici e apocalittici ha l’effetto di un antidoto necessario. Peraltro la saga di Harry Potter era di grandissima attualità anche prima di questa emergenza, quando la pandemia che si spargeva per il mondo non era il coronavirus, ma il populismo razzista e reazionario che vedeva nemici in qualsiasi persona diversa dal canone (i personaggi che popolano questi libri e questi film sono una straordinaria varietà di outsider che si prendono la propria rivincita predicando l’unione e la solidarietà, del resto).

Dunque il successo di queste repliche di Harry Potter non può sorprendere se non per il fatto che le persone, oggi come oggi, vogliono appellarsi strenuamente a ogni briciolo di speranza che ci possa essere. Lo sanno bene i fan, che in questi anni non hanno abbandonato mai il loro mago dalla cicatrice a fulmine e continuano a sostenere le numerose iniziative commerciali di questo franchise. Non a caso al 26 marzo (consegne permettendo) esce con fortunato tempismo anche un cofanetto speciale che raccoglie per la prima volta tutti gli otto film della saga in una confezione di pelle simile a un libro pregiato e 32 pagine di contenuti speciali. Un altro regalo da attendere in questi giorni di isolamento, sperando che questo incubo finisca presto: “La felicità può essere trovata, anche nei tempi più bui, se ci si ricorda solo di accendere la luce“, per citare sempre il saggio Silente.

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[Fonte Wired.it]