Proprio pochi giorni fa la presentazione ufficiale di Nintendo Switch 2 ha creato una tempesta di polemiche in tutto il mondo per alcune politiche intraprese dall’azienda e legate ai prezzi di console, accessori e soprattutto giochi. Alcuni titoli, come il prossimo Mario Kart World, verranno infatti venduti in formato fisico a 90 euro, un costo mai raggiunto prima d’ora da un singolo videogioco.
Anche il prezzo della console ibrida di Nintendo, quasi 500 euro, non è stato ben accolto, con i canali ufficiali di Nintendo invasi dagli utenti che chiedevano a gran voce di abbassare i prezzi. Come se non bastasse, le ondivaghe politiche dei dazi di Donald Trump rischiano di far salire ulteriormente, in futuro, i costi di console e giochi negli Stati Uniti, e non è impossibile che questi aumentino anche in Europa, anzi. C’è già stato, recentemente, un precedente nel mondo dei videogiochi circa l’aumento dei prezzi, anche se per cause diverse. PlayStation 5, infatti, dopo essere stata lanciata nel 2020 a 400 euro in versione digitale e a 500 euro la versione con disco, ha visto salire i costi di entrambe le versioni di 50 euro dopo due anni dal lancio, con la motivazione che la situazione economica globale, generata dalla scarsità di materie prime e altri problemi, aveva reso necessario un aumento.
Una situazione senza precedenti, poiché solitamente le console, nel corso del loro ciclo vitale, calano di prezzo: nell’attuale generazione questo non si è mai verificato. I videogiochi dunque stanno diventando un passatempo sempre più elitario?
Il caso Nintendo
Mario Kart World, il primo grande gioco per Nintendo Switch 2, sarà venduto a 90 euro, mentre la versione digitale costerà 80 euro. Quando questi prezzi – mai svelati durante la conferenza ufficiale di presentazione della console – sono divenuti di dominio pubblico, inseriti solo nei comunicati successivi come nota a margine, si è scatenato il caos.
In questa generazione di console i prezzi dei videogiochi erano già saliti fino a una media di 80 euro per i grossi tripla A, 10 euro in più rispetto al passato, ma vedere un ulteriore aumento quando ancora molta gente si rifiutava di spendere ben 80 euro per un videogioco ha scaldato gli animi e tutti i canali Nintendo, sia sui social che durante le dirette in live streaming, unendo il popolo dei gamer con lo slogan “drop the price”.