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Perché i vertici della Bbc si sono dimessi e cosa c’entra Trump in tutto questo

by | Nov 10, 2025 | Tecnologia


La Bbc perde i suoi vertici. Tim Davie, direttore generale della British broadcasting corporation (l’emittente pubblica britannica finanziata tramite canone obbligatorio), e Deborah Turness, amministratrice delegata di Bbc News, hanno annunciato le dimissioni domenica 9 novembre. La causa scatenante sarebbe un errore nell’editing di un discorso del presidente statunitense Donald Trump del 6 gennaio 2021 e mandato in onda nel 2024 durante le ultime elezioni americane, errore che la stessa Bbc ha riconosciuto.

Le dimissioni arrivano però dopo settimane – o meglio, anni – di critiche da parte della stampa conservatrice britannica su diversi aspetti della copertura dell’emittente. La Bbc si è così trovata al centro di polemiche che hanno messo in discussione la sua imparzialità e autorevolezza. Nell’annuncio ufficiale di domenica sera, Davie ha dichiarato di assumersi la “responsabilità ultima” per gli errori commessi, mentre Turness ha parlato di una controversia che stava ormai danneggiando l’istituzione. Turness ha però precisato che “le recenti accuse secondo cui Bbc News sarebbe istituzionalmente parziale sono sbagliate, riconoscendo gli errori, ma difendendo al contempo l’integrità complessiva del lavoro giornalistico dell’emittente.

L’editing del discorso di Trump e l’ammissione di errori

Al centro della vicenda c’è il documentario Trump: A Second Chance?, prodotto per il programma Panorama e trasmesso una settimana prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. Il filmato modificava il discorso pronunciato da Trump il 6 gennaio 2021 prima dell’assalto al Campidoglio, unendo spezzoni distanti quasi un’ora. Nella versione modificata, Trump sembrava dire: “Andremo a camminare fino al Campidoglio e io sarò lì con voi, e lotteremo. Lotteremo con tutte le nostre forze“. Ma il presidente aveva in realtà detto “Andremo a camminare fino al Campidoglio” all’inizio del discorso, per poi pronunciare 54 minuti dopo, parlando di presunti brogli elettorali, la frase We will fight like hell“. Il montaggio ometteva inoltre il passaggio in cui Trump esortava i sostenitori a marciare “pacificamente e patriotticamente”.

La stessa Bbc ha riconosciuto pubblicamente l’errore. Il presidente del consiglio di amministrazione, Samir Shah, ha scelto di presentare le scuse formali il 10 novembre, davanti al comitato parlamentare per Cultura, Media e Sport, ammettendo che il documentario avrebbe dovuto indicare in modo molto più chiaro le modifiche apportate al discorso del presidente Trump.

La vicenda era emersa attraverso un report interno di 19 pagine redatto da Michael Prescott, ex redattore politico del Sunday Times e fino a giugno 2025 consulente esterno del comitato per gli standard editoriali della Bbc. Prescott si era dimesso proprio perché i vertici dell’emittente avevano sistematicamente ignorato le sue segnalazioni. Il suo documento è poi finito nelle mani del quotidiano conservatore Telegraph all’inizio di novembre.

La campagna conservatrice e la battaglia sull’identità della Bbc

L’errore sul discorso di Trump, per quanto grave, non spiega da solo l’entità della crisi. Il dossier della commissione di vigilanza della Bbc si estendeva infatti oltre questo singolo caso, includendo accuse su altri aspetti della copertura dell’emittente che hanno incendiato la campagna di discredito della tv pubblica inglese da parte della destra britannica. Il dossier criticava in particolare la copertura dei bombardamenti israeliani su Gaza da parte del servizio in lingua araba, accusandolo di bias antisraeliano, e lamentava una presunta una presunta “censura” da parte del desk Lgbtq+ della Bbc, accusato di limitare la diffusione di contenuti critici relativi a questioni transgender. A differenza dell’errore riconosciuto nel caso Trump, queste accuse appaiono più fumose e orientate a screditare l’imparzialità dell’emittente.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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