Da Wired.it :
Uno studio commissionato dai Verdi Europei dimostra che il piano di aiuti ha disposto finanziamenti perlopiù a settori a prevalenza maschile. E ciò potrebbe avere effetti negativi sull’occupazione femminile
Gli stati membri dell’Unione Europea per il momento non riescono a trovare una soluzione comune su come strutturare il recovery fund – il grande piano messo in piedi dalla Commissione Ue per dare risorse economiche per affrontare la ripresa ai paesi membri – e nei prossimi vertici di luglio si cercherà di trovare un punto d’incontro tara le esigenze dei paesi più colpiti dal coronavirus, come Italia e Spagna, e quelli che invece chiedono più vincoli nell’erogazione di sussidi e prestiti, come Austria e Olanda. Tuttavia, analizzando le proposte al vaglio dei leader europei sotto il nome di Next Generation Eu – così si chiama ufficialmente il recovery fund – emergerebbe che la categoria meno tutelata è quella delle donne lavoratrici.
“Il piano europeo è gender blind, perché ha dimenticato le donne che lavorano nei settori in cui la disoccupazione è più alta o che sono costrette a ridurre il loro orario di lavoro a causa dei figli”, ha spiegato l’eurodeputata dei Verdi Europei Alexandra Geese. Il suo partito – su proposta della stessa Geese – ha infatti commissionato uno studio per valutare l’impatto di genere del recovery fund. Le economiste Elisabeth Klatzer e Azzurra Rinaldi hanno scoperto che la maggior parte degli aiuti finanziari europei verranno destinati a settori in cui l’occupazione maschile è più alta di quella femminile, e che non è stato previsto nessuno correttivo per favorire l’inclusione delle donne. “Se nei piani di intervento economico non teniamo conto delle differenze di genere, in tutti i paesi le donne torneranno indietro di decenni sul piano dell’uguaglianza”, ha sottolineato Geese.
Cosa ha trovato il report
Un’impostazione del genere potrebbe avere delle conseguenze sul mercato del lavoro femminile variamente gravi, dice lo studio: le lavoratrici saranno sempre più svantaggiate rispetto ai colleghi uomini in termini di salari, capacità imprenditoriale e gestione degli obblighi familiari, a maggior ragione con la crisi innescata dal Covid-19. Secondo le economiste, però, c’è ancora tempo per evitare una deriva simile. Nel recovery fund potrebbero essere inseriti interventi di stimolo dell’economia anche nelle attività a prevalenza femminile, valutando il reale impatto di genere che sta avendo la pandemia e garantendo una distribuzione dei fondi equilibrata.
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