Seleziona una pagina
martedì, Apr 20

Perché il video di Grillo in difesa del figlio Ciro è psicologicamente inaccettabile



Da Wired.it :

Il comico e fondatore del M5s sui social lancia la sua arringa, che fa acqua da tutte le parti. Soprattutto quando riduce i ragazzi a “quattro coglioni” e suggerisce che se la denuncia scatta otto giorni dopo il presunto stupro, la vittima non è credibile

Sono quattro coglioni col pisello di fuori”: così un padre descrive suo figlio e i suoi amici. Può – e deve – essere un tema politico l’esposizione mediatica che spesso le vittime e gli indagati subiscono ingiustamente, in barba a quel sacrosanto principio costituzionale per cui l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Su questo punto Grillo lancia un allarme attuale e importante. Tuttavia, anche lui cade nello stesso errore, di fatto esponendo clamorosamente la vittima.

Quando però un padre dipinge così il proprio figlio, quando un padre usa parole così violente e ha un potere mediatico così forte, questo diventa un tema sociale e psicologico, non solo politico. Che impatto può avere infatti, il video di Beppe Grillo, sulla mente della ragazza che ha fatto la denuncia contro quei ragazzi? E sulle menti delle ragazze che hanno paura di denunciare proprio per il timore che qualcuno le faccia sentire delle bugiarde?

Proviamo a riscrivere la storia: Beppe Grillo avrebbe potuto fare un intervento con questi toni: “Sono addolorato nel vedere mio figlio e i suoi amici indagati a seguito della denuncia per stupro di una ragazza. Mi dispiace vedere che i media talvolta tocchino questo argomento con leggerezza, ma ho fiducia nelle indagini e spero proprio i ragazzi ne escano innocenti. Tuttavia, mi dispiace anche per questa ragazza che, di certo, se è arrivata a fare una tale querela in qualche modo ha sofferto e sta soffrendo tutt’ora, di conseguenza spero che la Giustizia arrivi presto a una decisione definitiva e, come politico, spero lo Stato possa intervenire per accelerare il più possibile i tempi della giustizia soprattutto in questi delicatissimi ambiti.”. Queste sarebbero state parole con un impatto psicologico positivo, senza denigrare nessuno, senza urlare addosso a una presunta vittima o dare dei coglioni agli indagati.

Non è forse violenza anche quella esternata nel video di Grillo? A detta sua, una ragazza che fa una denuncia dopo 8 giorni dai fatti, è poco credibile. Ma è davvero così, da un punto di vista psicologico, e legale? Le ricerche ci dicono che purtroppo non è affatto così, anzi. I tempi per elaborare il trauma subìto sono variabili e possono dipendere da numerosi fattori: l’età, il proprio carattere, la propria sensibilità, l’identità e la relazione con gli aggressori, il contesto ecc. Non a caso, l’ordinamento italiano permette alla vittima di presentare querela entro ben 6 mesi (altro che 8 giorni!) dai fatti. Questo proprio per permettere alla vittima di rielaborare il trauma, anche con l’aiuto dei Centri Antiviolenza o di professionisti come psicologi, ginecologi, ecc. e di trovare la forza per sporgere denuncia.

La nostra mente, inoltre, per difendersi da traumi importanti, spesso tende a negarli, sopprimerli e nasconderli. Infine, se consideriamo che in alcuni casi – come quello in oggetto – pare che la presunta violenza sia avvenuta contestualmente alla somministrazione di alcool, occorre dare il tempo al corpo anche da un punto di vista fisico, di riprendersi e prendere coscienza di ciò che è successo.

Quanto avvenuto si definisce tecnicamente vittimizzazione secondaria, ovvero quell’insieme di danni che vengono inflitti alla presunta vittima durante il procedimento giudiziario. Un tema ancora troppo poco conosciuto in Italia per cui forse, sarebbe il caso che le Istituzioni si interrogassero maggiormente sul punto, altrimenti, il rischio è che i ruoli di vittima e carnefice si alternino repentinamente da un punto di vista mediatico, prima che ci sia un vero giudizio definitivo che possa far chiarezza sui fatti nelle giuste sedi.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]