La Corea del Nord ha inviato centinaia di palloni pieni di rifiuti ed escrementi oltre il confine con la Corea del Sud mercoledì 29 maggio, definendoli “regali di sincerità” e provocando una dura risposta da parte di Seul, che ha definito l’atto vile e pericoloso. Le foto rilasciate dall’esercito sudcoreano hanno mostrato dei palloni in volo con dei sacchetti di plastica legati a essi. Altre immagini sembrano mostrare rifiuti sparsi intorno ai palloni caduti, con la parola “escrementi” scritta su un sacchetto in una fotografia.
Nel pomeriggio del 30 maggio sono stati rilevati più di 260 palloni, e la maggior parte di essi è atterrata trasportando feci animali e spazzatura, ha reso noto l’esercito sudcoreano in un comunicato. La Corea del Nord ha affermato che i palloni sono una ritorsione per una campagna di propaganda in corso da parte di disertori nordcoreani e attivisti in Corea del Sud, che regolarmente inviano oltre il confine dei palloni contenenti volantini anti-Pyongyang, insieme a cibo, medicine, denaro e chiavette Usb con serie tv e video musicali di artisti K-pop.
La reazione sudcoreana
Un funzionario dell’ufficio presidenziale di Seul ha detto che il Nord potrebbe voler “testare” la reazione del Sud, ma ha promesso di rispondere con calma. “Inserendo rifiuti e oggetti vari nei palloni, sembrano voler testare la reazione del nostro popolo e del nostro governo, e oltre a provocazioni dirette, sembrano voler capire cosa potrebbero provocare la guerra psicologica e le minacce di piccola scala nel nostro paese“, ha detto il funzionario ai giornalisti. La Corea del Nord ha anche tentato di disturbare i segnali Gps in Corea del Sud nella mattinata del 29 maggio, ma non sono stati riportati danni, ha riferito il giornale sudcoreano Donga Ilbo.
Le tensioni sono aumentate a causa dei piani di Pyongyang di aggiungere più satelliti spia per monitorare il suo vicino, incluso un lancio fallito la settimana scorsa. La Corea del Nord aveva precedentemente promesso una ritorsione dopo che un disertore aveva inviato venti palloni con trecentomila volantini che condannavano il leader nordcoreano Kim Jong Un, oltre a chiavette Usb contenenti canzoni K-pop e serie tv. Con il peggioramento dei rapporti tra i due paesi, “i contenuti stranieri provenienti dalla Corea del Sud sono diventati la minaccia principale per il regime di Kim“, ha detto un professore dell’Università Dong-A al Wall Street Journal.