È arrivato quel momento dell’anno in cui abbondano i film romantici di Natale. Diciamocelo chiaramente: a parte qualche sparuta eccezione in cui si trovano siparietti comici o trame che coinvolgono direttamente Santa Claus e divertono i bambini, la stragrande maggioranza delle pellicole che siamo abituati a vedere sulle piattaforme sotto le feste ha uno storyline sempre uguale. Un canovaccio comune, diventato ormai un classico che subisce solo piccolissime modifiche che possono andare dalla location in cui tutto si svolge, al colore di capelli della protagonista. Eppure, nonostante negli anni abbiamo visto decine di film pressoché identici, continuiamo a guardarli tutti. Come spieghiamo questo comune guilty pleasure?
I film romantici di Natale
Iniziamo col chiarire di quali film stiamo parlando. Quella che, mai come in questo periodo, troviamo sulle piattaforme è la classica commedia romantica natalizia che vede lei, la protagonista, come una cinica donna in carriera che vive nella grande città – quasi sempre New York – e conduce una vita frenetica. Nella sua esistenza non c’è spazio per l’amore ed è il lavoro ad avere un ruolo assolutamente centrale. L’eroina in questione non crede più nella dolcezza dei sentimenti perché da giovanissima ha vissuto una brutta delusione e quell’esperienza l’ha cambiata per sempre.
(Qui possiamo avare una piccola variante di trama: a volte, ma solo a volte, la protagonista ha un fidanzato e promesso sposo che le ha mostrato un nuovo volto dell’amore e che solitamente è lo scapolo più ambito dell’alta società cittadina. La relazione tra i due è, però, abbastanza tiepida e a volte addirittura di comodo).
La protagonista è costretta – proprio appena prima di Natale – per ragioni familiari a ritornare nella sua cittadina di origine che, per il calcolo delle probabilità, si trova quasi sempre in Ohio, Connecticut, Texas o Tennesse. Qui ritrova tutto fermo nel tempo, tra le solite abitudini e le piccole attività di paese (ma da quanto tempo non ci tornava?) e scopre che uno dei negozi storici, quasi certamente una pasticceria in cui ha trascorso l’infanzia, rischia la chiusura.
A questo punto arriva la svolta romantica: mentre tenta di salvare in tutti i modi la pasticceria a cui associa momenti gioiosi di gioventù, la protagonista incontra tante persone del suo passato tra cui, chiaramente, il suo primo amore. Si, proprio colui che le ha spezzato il cuore! È d’obbligo chiarie che l’uomo in questione – generalmente il tuttofare del posto che ha preferito restare in una piccola realtà invece di inseguire l’amore a New York – la accoglie rigorosamente in camicia di flanella a quadri, una sorta di divisa e un marchio di fabbrica. Appare subito chiaro che tra i due qualcosa c’è ancora e nel corso del film gli ex innamorati si ritrovano, si chiariscono inaspettatamente dopo anni di silenzio, riescono a salvare la pasticceria e, anzi, la rilevano insieme, decidendo che il loro futuro sarà caratterizzato da sfornate di biscotti natalizi capaci di sfamare l’intera città. Il cinismo della protagonista, infatti, scompare all’improvviso; lei ritrova lo spirito del Natale, si lascia andare ai buoni sentimenti e capisce che la vita frenetica non fa per lei. È la lenta tranquillità del luogo che le ha dato le origini ciò che ha cercato per tutta la vita e ora lo ha finalmente ritrovato accanto al suo grande e indimenticato amore.


