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Perché Pornhub ha bloccato l’accesso in Francia

da | Giu 4, 2025 | Tecnologia


Pornhub ha sospeso il servizio in Francia. Il gruppo Aylo, proprietario delle piattaforme pornografiche più visitate al mondo, ha infatti sospeso l’accesso ai contenuti per adulti delle sue tre piattaforme principali, YouPorn, Pornhub e RedTube, dal pomeriggio di mercoledì 4 giugno, in segno di protesta contro l’obbligo di implementare sistemi di verifica dell’età imposto dal governo francese. La decisione, che colpisce il secondo mercato più grande dell’azienda dopo gli Stati Uniti, rappresenta un’escalation nella battaglia tra l’industria dell’intrattenimento per adulti e le autorità di regolamentazione nazionali ed europee, al punto che la questione ha assunto dimensioni continentali con l’avvio di indagini formali da parte della Commissione Europea contro quattro grandi siti pornografici. La Francia è il secondo mercato per Pornhub dopo gli Stati Uniti.

La battaglia francese contro l’accesso dei minori

La mossa di Aylo è uno scontro frontale con l’Autorità di regolamentazione della comunicazione audiovisiva e digitale francese (Arcom), che ha stabilito requisiti tecnici stringenti per la protezione dei minori online. Secondo i dati dell’autorità di vigilanza, infatti, 2,3 milioni di minori visitano siti pornografici ogni mese in Francia, rappresentando il 12% del totale degli utenti, una percentuale che è aumentata di 9 punti percentuali negli ultimi cinque anni, passando dal 19% alla fine del 2017 al 28% alla fine del 2022.

La nuova normativa francese, entrata in vigore con la legge Sren nel maggio 2024, impone ai siti pornografici di implementare sistemi di verifica dell’età che vadano oltre il semplice clic su “Ho più di 18 anni”. I siti devono ora utilizzare terze parti indipendenti per verificare l’età degli utenti attraverso metodi come l’analisi di documenti d’identità, la stima dell’età tramite selfie o l’utilizzo di carte di credito, garantendo peraltro il cosiddetto “doppio anonimato” per proteggere la privacy degli utenti.

Solomon Friedman, vicepresidente per la conformità di Ethical Capital Partners (la holding di Aylo), ha definito la legge francese pericolosa e inefficace, sostenendo che la verifica dovrebbe avvenire a livello di sistema operativo dato che Google, Apple e Microsoft hanno già le capacità integrate per verificare l’età degli utenti. Dal canto suo, l’Arcom ha replicato che Aylo ha scelto di sottrarsi all’imperativo di protezione dei minori quando, invece, esistono già numerose soluzioni tecniche disponibili sul mercato.

L’Europa si prepara con una soluzione unificata

Una di queste soluzione potrebbe arrivare proprio dall’Ue. Mentre la Francia procede autonomamente, infatti, Bruxelles sta sviluppando una strategia coordinata che culminerà nel lancio di un’applicazione europea di verifica dell’età prevista per luglio 2025. La Commissione Europea ha annunciato che questa app rappresenterà una soluzione temporanea fino all’introduzione del portafoglio di identità digitale europeo, previsto per la fine del 2026.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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