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mercoledì, Apr 28

Perché Spotify non prende posizione sulla disinformazione su Covid-19?



Da Wired.it :

In una puntata di The Joe Rogan Experience, uno dei più seguiti podcast del mondo, il conduttore ha apertamente invitato le persone giovani a non vaccinarsi. E la piattaforma di streaming musicale più influente del pianeta non ha ancora preso posizione sul fatto

Joe Rogan (foto: Getty Images)

The Joe Rogan Experience è, numeri alla mano, uno dei podcast più famosi del mondo: esiste dal 2009, ha collezionato più di 1600 episodi e dal 2020 – grazie a un accordo dal valore di 100 milioni di dollari – è condotto in esclusiva per Spotify dal comico e commentatore americano Joe Rogan. Negli anni è diventato uno spartiacque dell’opinione pubblica d’oltreoceano ospitando voci di ogni genere, da Kanye West fino al complottista di destra Alex Jones, e anche il podcast più ascoltato sulla piattaforma di streaming.

Non sono mai mancate le polemiche, però, come quando Rogan (nella puntata 1509) si lasciò andare ad alcuni commenti visti come transfobici, venendo difeso nientemeno che dal Ceo di Spotify Daniel Elk. O come quando, subito dopo il trasloco sull’app di streaming musicale, gli episodi più controversi del podcast – con ospiti come Milo Yiannopoulos e lo stesso Jones, invitato violando le regole di Spotify – sono spariti dalla piattaforma. Oggi, però, di Joe Rogan e del suo podcast si parla per un caso di disinformazione su vaccini e coronavirus: nella puntata del 23 aprile Rogan ha infatti suggerito che le persone giovani non dovrebbero vaccinarsi contro Covid-19, contraddicendo in pieno le indicazioni delle autorità sanitarie, nel bel mezzo di una pandemia che ha causato già 3 milioni di morti nel mondo.

Venire vaccinati è perlopiù sicuro”, ha detto Rogan al comico Dave Smith, aggiungendo tuttavia: “Se però hai tipo 21 anni e mi chiedi: dovrei vaccinarmi?, la mia risposta è no”.

Una fonte anonima interna a Spotify interpellata da The Verge ha spiegato che la piattaforma ha scelto di non cancellare il contenuto perché non apertamente anti-vaccinista, né finalizzato a una call to action del suo pubblico. Spotify peraltro ha già agito nell’altro senso, rimuovendo il podcast del noto chef televisivo australiano Pete Evans per aver diffuso teorie cospirazioniste sulla pandemia, e bannando anche una canzone del musicista Ian Brown, comprensiva di strofa sui proverbiali microchip nei vaccini. Allora, Spotify ha tenuto a far sapere di “proibire contenuti sulla piattaforma che promuovono falsità, inganni e teorie fuorvianti rispetto a Covid-19 che potrebbero causare danni offline e/o consistere in una minaccia per la salute pubblica”.

Allora perché Joe Rogan gode di un trattamento speciale? La prima spiegazione è la più semplice: Spotify – che per ora non ha preso posizione sull’ultima polemica – ha investito molto su The Joe Rogan Experience, e ora non vuole far saltare o minare il suo show più redditizio. Di certo però c’è che quanto sentito dai suoi milioni di spettatori non ha nulla a che fare con la scienza: anzitutto i non vaccinati mettono a rischio le persone intorno a loro, e anche i più giovani si ammalano di Covid-19, a volte mantenendone i sintomi a lungo. Il vaccino Pfizer è approvato per l’uso su persone dai 16 anni in su, mentre Moderna dai diciottenni in avanti: se la più grande piattaforma del mondo non aiuta la campagna vaccinale in uno dei suoi momenti cruciali, chi lo farà?

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[Fonte Wired.it]