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giovedì, Mar 16

Pfas, la mappa dei luoghi contaminati in Italia



Da Wired.it :

Sono più di 1.600 in Italia, oltre 17mila in tutta Europa i siti contaminati da Pfas, detti anche inquinanti eterni per la loro capacità di rimanere a lungo nell’ambiente. A censirli ci ha pensato il Forever Pollution Project, un’inchiesta giornalistica che ha coinvolto 17 testate in tutto il continente guidato dal francese Le Monde.

Wired ha scaricato i dati e li ha utilizzati per costruire una mappa che permetta di visualizzare i siti contaminati da Pfas in Italia, dando modo al lettore di filtrare per regione e provincia così da poter analizzare la situazione con un maggiore livello di dettaglio. 

I Pfas sono composti chimici utilizzati a partire dalla metà del secolo scorso in diversi settori dell’industria, a cominciare da quella alimentare e dell’abbigliamento. Vengono chiamati inquinati eterni perché potrebbero rimanere nell’ambiente per centinaia, se non migliaia di anni. Una problematica che, nel nostro paese, ha colpito in modo particolare il Veneto.

Regione per la quale l’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde) parla espressamente di “emergenza sanitaria” per quanto riguarda la contaminazione da queste sostanze. I Pfas, infatti, sono associati a diverse patologie oncologiche.

La mappa rilasciata da Le Monde è stata costruita incrociando diverse fonti, alcune delle quali non pubbliche e ottenute grazie a richieste Foia. Il risultato è una mappa che riporta 17mila siti contaminati, ovvero con una concentrazione di queste sostanze superiore a 10 nanogrammi per litro. Di questi, 2.100 sono definiti hotspot: qui si parte dai 100 ng/L. A questi si aggiungono altri 21mila siti nei quali la contaminazione è solo presunta.

Il Forever Pollution Project ha rilasciato due versioni del dataset dei siti contaminati. Una più ‘snella’, che riporta i punti con una concentrazione superiore a 10 ng/L. Un’altra invece più corposa, con anche i siti con valori più bassi. Wired ha utilizzato questa seconda versione. A questo proposito, è bene ricordare che nel 2014 il ministero della Salute affermava che “concentrazioni nelle acque destinate a consumo umano di pfba fino a 500 ng/l e pfbs fino a 500 ng/l non configurano rischi per la salute umana”.



[Fonte Wired.it]