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martedì, Ago 30

Philips Fidelio T1: ci aspettavamo di più dal nome Fidelio

da Hardware Upgrade :

Quando in campo audio si parla di Fidelio, le aspettative sono molto alte: il marchio di punta della gamma Philipss è stato in passato molto apprezzato dagli audiofili, in particolare per alcuni modelli di cuffie che univano ottime prestazioni audio a prezzi decisamente accattivanti. Un modello come Philips Fidelio X2HR è il perfetto esempio di questo connubio.

Approcciandomi alle Philips Fidelio T1, le prime cuffie Bluetooth True Wireless Stereo del marchio, le mie aspettative erano dunque molto alte. Dal punto di vista tecnico questi auricolari TWS si presentano molto bene sulla carta: finiture di qualità, design dual driver e tecnologia Hybrid Noise Cancelling Pro+.

Inoltre la connessione è garantita dalla tecnologia wireless Bluetooth 5.2 con supporto al codec LDAC (oltre che AAC e LHDC) che consente una qualità del suono wireless in alta definizione.

In un mondo di TWS a singolo diaframma dinamico, queste Fidelio T1 sfruttano invece uno schema acustico dual driver: a un driver dinamico da 10mm si associa un’armatura bilanciata.

Tra le caratteristiche troviamo poi la certificazione IPX4, con resistenza agli spruzzi d’acqua e al sudore per l’uso all’aria aperta e nell’attività sportiva. Per una migliore vestibilità, oltre alle olive auricolari in silicone, la confezione include anche tre dimensioni di inserti in Comply Foam, una scelta che personalmente apprezzo sempre molto.

La durata della batteria è dichiarata in 9 ore di riproduzione continua con ANC attivato e un’ulteriore riproduzione di 25 ore, disponibile tramite la custodia di ricarica (riproduzione di 13 ore e 35 ore senza ANC). Una carica completa richiede due ore, mentre un’ora di riproduzione aggiuntiva è disponibile dopo soli 15 minuti di ricarica, grazie alla ricarica rapida. Disponibile inoltre anche la ricarica wireless della custodia.

Finiture di pregio, ma a che pro?

Aprendo la confezione si viene accolti da un’introduzione al cuoio Muirhead utilizzato per la finitura della custodia di trasporto: anche in questo caso la presentazione alza molto le aspettative, salvo poi scoprire il fatto che l’inserto in pelle è limitato a una piccola porzione del coperchio della custodia. Se non fosse sottolineata la sua presenza all’apertura della scatola passerebbe quasi inosservato.

Più evidente invece la finitura in metallo spazzolato della superficie piatta esterna delle cuffie, molto piacevole alla vista, anche se meno rilevante al tatto. Tale finitura non è presente nella zona circolare dedicata ai comandi touch.

Discorso diverso per l’ampia disponibilità di inserti auricolari, in silicone e Comply Foam, da vere cuffie premium e che permette a tutti di trovare la perfetta indossabilità.

Philips Fidelio T1 le dimensioni si fanno sentire



Dimensioni a confronto: Fidelio T1 e LG Tone Free T90 (provate ieri)

In ambito TWS, ci siamo oggi abituati a dispositivi molto tascabili, caratterizzati da custodie molto piccole, con forme smussate, in grado davvero di entrare in ogni tasca, ma anche in un taschino. All’apertura della confezione di queste Philips Fidelio T1 si rimane invece stupiti dalle dimensioni colossali della custodia di trasporto e ricarica. Essa integra una batteria di dimensioni molto generose, 650 mAh, ma alla bilancia il suo peso supera l’etto con ingombri di 5,15×8,49,3,24 centimetri. Rispetto a modelli TWS dei concorrenti, la custodia è grande il doppio, con possibilità molto più risicate di ‘entrare comodamente in tasca‘.

Discorso simile per gli auricolari stessi, con un corpo molto sporgente, ai livelli, in termini di dimensioni e peso, delle vecchie Sony WF-1000XM3. Il risultato, anche vista la conformazione della porzione che entra nell’orecchio, è quello di auricolari che restano molto sporgenti, con una stabilità non perfetta in caso di movimenti bruschi: nonostante la certificazione IPX4 non consigliamo l’utilizzo sportivo per queste Fidelio T1.

I comandi touch funzionano bene, senza falsi contatti accidentali nel sistemare le cuffie e senza dover spingere sull’auricolare per eseguire i comandi. Peccato che la varietà di azioni eseguibili sia risicata e non personalizzabile: si può avanzare di traccia, ma non tornare indietro e soprattutto non si può regolare il volume, una mancanza abbastanza grave per delle cuffie che generalmente vengono utilizzate con lo smartphone in tasca. Comoda invece la gesture che permette di attivare la modalità Awareness semplicemente tenendo il dito appoggiato all’auricolare destro.

Philips Fidelio T1: dual driver non sempre all’unisono

I tecnici Philips hanno fatto la scelta coraggiosa di provare a giocare in un campo diverso da molte delle cuffie Bluetooth true wireless stereo in circolazione, puntando su uno schema a doppio driver, con un diaframma dinamico da 10 mm a cui si accompagna un’armatura bilanciata per la riproduzione dei toni alti.

Sulla carta la coppia ha ottime prestazioni, coprendo una gamma di frequenze da 7 a 40.000 Hz, con sensibilità di 103 dB a 1 kHz. Nella pratica la coppia non lavora sempre all’unisono e sembra esserci un po’ di scollamento nella sovrapposizione dei toni, con il risultato di un suono corposo in basso, molto dettagliato in alto, ma un po’ vuoto in mezzo. Questo scollamento aumenta al diminuire del volume e si ha un buon bilanciamento solo a volumi abbastanza sostenuti, quando però il suono comincia a diventare affaticante. L’app offre la possibilità di abilitare un equalizzatore, ma che permette solo di scegliere tra quattro profili preimpostati non personalizzabili che non riescono a correggere il tiro, anzi la sensazione è che portino addirittura a un maggiore sbilanciamento.

Anche a livello di scena sonora e posizionamento strumentale sarebbe lecito attendersi qualcosa di più da cuffie con il marchio Fidelio. Complice il lavoro dell’armatura bilanciata, è invece di rilievo la separazione strumentale.

Ad affaticare nelle lunghe sessioni di ascolto anche il peso degli auricolari, con il baricentro sporgente, che si fa sentire sul canale auricolare, anche utilizzando gli inserti in memory foam.

Gli auricolari offrono tecnologia di Cancellazione del rumore Pro+ ibrida. L’abbiamo trovata, nonostante il nome altisonante, abbastanza standard, in linea con la concorrenza, ma incapace di fare quel salto di qualità che invece offrono le cuffie Sony, come le WF-1000XM4. Le classiche frequenze basse e i suoni ripetitivi (motori dell’aereo, vociare in stazione, rumori del treno e ventole del PC) sono eliminati con grande efficacia, ma quando le frequenze salgono (un esempio su tutti l’aspirapolvere) l’efficacia diminuisce, fino ad arrivare al paradosso, che ultimamente sto riscontrando su molti auricolari true wireless stereo con ANC, che con la funzione noise cancelling accesa sento distintamente il mio digitare sulla tastiera meccanica, suono che invece viene filtrato in modo totale affidandosi solo all’isolamento passivo tipico delle cuffie in-ear.

Philips Fidelio T1: un po’ acerbe

Non tutte le ciambelle riescono con il buco, soprattutto le prime. Queste Philips Fidelio T1 scontano i difetti di gioventù di un’opera prima, ma nella storia delle cuffie Bluetooth, true wireless stereo in particolare, ne abbiamo viste di ben peggiori. La stessa Sony, con le sue prime WF-1000X aveva fatto quasi un buco nell’acqua, con gravi problemi nell’uso di disconnessione tra un auricolare e l’altro, che hanno richiesto diversi firmware prima di essere risolti del tutto.

Se fosse un debutto marchiato solamente Philips, molto probabilmente il giudizio sarebbe molto più generoso. D’altra parte sono auricolari true wireless stereo che possono soddisfare una fetta di pubblico, quella che ama il dettaglio e la massima separazione strumentale e che ama ascoltare ogni linea melodica nei propri brani, anche sacrificando qualcosa in termini di resa tonale e spaziale. Auricolari per chi ama sentire il gioco iniziale sui piatti in Child in Time dei Deep Purple o sul charleston in Morning Dew dei Nazareth, oppure per chi ama concentrarsi sui singoli strumenti in brani come Tarova di Snarky Puppy o Se a Cabo di Santana.

Degna del marchio Fidelio sarebbe certamente la cura dei particolari, con una selezione molto generosa di inserti auricolari, anche in materiale viscoelastico e con l’inserto in pelle: peccato che quest’ultimo rappresenti una minima parte della custodia.

La cancellazione del rumore è utile per l’uso sui mezzi pubblici, ma non ai livelli delle migliori cuffie del settore. Gli ingombri non in linea con la tascabilità dei concorrenti.

Il prezzo di lancio di 299 Euro è davvero eccessivo, mentre lo street price poco al di sotto dei 200 Euro permette a queste Philips Fidelio T1 di giocare una partita decisamente diversa, anche se in quella fascia si affollano molti prodotti interessanti. Le Sony WF-1000XM4 costano qualche decina di euro in più, offrono migliore cancellazione del rumore, ma condividono dimensioni degli auricolari decisamente generose; le Sony Link Buds S risparmiano molto peso rispetto alle sorelle maggiori, sono disponibili a un prezzo di circa 50 Euro inferiore e senza nemmeno troppi compromessi sul fronte audio. Allo stesso street price troviamo sul mercato le Technics AZ60, che rappresentano uno dei migliori prodotti disponibili attualmente e che offrono suono e ANC migliori, il tutto in dimensioni e pesi decisamente più contenuti.


In sintesi le Fidelio T1 probabilmente troveranno acquirenti nei maggiori appassionati del marchio, magari in attesa di una seconda generazione che possa mostrarsi più matura e convincente.

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