Seleziona una pagina
venerdì, Ago 14

Photoshop metterà un “tag” alle foto ritoccate



Da Wired.it :

Un importante passo in avanti nella lotta alle fake news e alla disinformazione

photoshop 30 anni
(Foto: Adobe)

Photoshop andrà a indicare quando un’immagine è stata ritoccata e modificata oltre che a esplicitare verosimilmente l’autore e luogo in cui è stata scattata. Queste informazioni della versione originale e sull’autenticità delle immagini non serviranno tanto per scoprire se una celebrità abbia aggiustato il suo ultimo post su Instagram quanto contribuiranno alla lotta alle fake news e alla disinformazione.

Come raccontato su Wired Us, l’avvento delle moderne tecnologie di editing video-fotografico rende spesso molto difficile comprendere se ciò che abbiamo davanti agli occhi sia reale oppure mediato. Basti citare il deepfake come esempio più lampante di quanto sia piuttosto semplice creare contenuti credibili seppur contraffatti in modo clamoroso.

L’anno scorso, la società dietro il celeberrimo software di ritocco, Adobe, ha avviato un progetto con il New York Times e Twitter per applicare tag crittografati ai metadati per verificare in modo più rigoroso l’autenticità di un’immagine. In buona sostanza, nel file della foto vengono aggiunte informazioni protette con tutti i dati originari e se l’immagine viene modificata, si può così facilmente comprendere.

Oltre a Photoshop, Adobe vuole integrare questo sistema anche sulla propria piattaforma social chiamata Behance dedicata ai creativi. Quanto è importante che Adobe – ed eventualmente altri software simili – apportino questa tecnologia il prima possibile?

È fondamentale e per comprenderlo meglio basta un semplice esempio, basato su fatti realmente accaduti. Capita una tragedia come una catastrofe naturale oppure un attentato terroristico e su pagine Facebook o profili Twitter vengono pubblicate immagini a scopo propagandistico prese però da avvenimenti avvenuti in altro luogo e in altro momento. Grazie ai tag è possibile avere un riscontro immediato e le piattaforme bloccherebbero all’istante la diffusione.

Insomma, una mossa necessaria quella di Adobe, che dovrà obbligatoriamente trovare il supporto di quanti più partner possibili per rendere la tecnologia standard diffuso diminuendo in modo sensibile il potere di chi usa disinformazione e manipolazione come strumento per le masse.

 

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]