Sul Piano Italia a 1 Giga, il governo corre ai ripari. Il dipartimento per la Trasformazione digitale, infatti, dopo la pausa estiva ha annunciato la necessità di rivedere i target per non rischiare la scure di Bruxelles sui fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. E annuncia un piano B. La revisione era nell’aria dopo i due tentativi falliti e finalizzati a trovare una soluzione last minute, cioè a un esatto dal tempo limite per non perdere i fondi: giugno 2026.
Fibercop, azienda italiana che opera nel mercato delle infrastrutture di rete, aveva proposto di farsi carico di alcuni lotti in capo a Open Fiber. Proposta che i due azionisti, Cassa depositi e prestiti e il fondo australiano Macquarie, non hanno accettato; poi è stata la volta della proposta di Open Fiber, che puntava all’uso della tecnologia Fwa (fixed wireless access) per portare la connettività a 1 giga nelle aree più in ritardo per poi migrarli alla fibra entro il 2027. Ma in questo caso la proposta non sarebbe in linea con i criteri dei bandi.
Piano Italia a 1 Giga: non solo fibra, ora la copertura si fa “ibrida”
La situazione dunque si è fatta più che critica e il dipartimento guidato dal sottosegretario Alessio Butti, dopo una serie di incontri con funzionari della Commissione europea, insieme con il ministero per gli Affari europei e Infratel – il soggetto che si occupa dell’attuazione della strategia nazionale per la banda ultralarga – avrebbero trovato una quadra. “C’è un assenso da parte di Bruxelles, che andrà ora formalizzato”, ha puntualizzato Butti annunciando come si intende procedere considerando che oltre 700mila civici, tutti in capo a Open Fiber, di qui a giugno 2026 non avrebbero ottenuto la copertura in fibra a causa dei forti ritardi dei cantieri. Si punta a “salvare 700 milioni di euro che rischiamo di perdere”, ha detto Butti annunciando due nuovi piani di copertura con scadenza ben oltre quelle del Pnrr, tant’è che il nuovo obiettivo ora si lega temporalmente a quello del Digital Decade Eu – il programma strategico della Commissione europea per il decennio digitale –, ossia il 2030.
In dettaglio per 580mila civici è prevista la copertura in fibra “sulla falsariga del Piano Italia a 1 Giga” mentre la seconda linea di azione prevede la copertura ibrida, sulla scia della gara svoltasi in Lombardia per la sperimentazione dei servizi a banda larga satellitare. Stando alle prime cifre annunciate, si tratterebbe di un piano da 145 milioni di euro, di cui 95 milioni per collegare oltre 80mila utenze escluse dal piano originario, perché più remote, utilizzando il satellite per il backhauling e completando il collegamento con tecnologie terrestri.
Non va dimenticato, però, che secondo quanto emerso dalla mappatura delle reti fisse effettuata da Infratel e pubblicata a inizio agosto sono oltre 3,8 milioni i civici (su un totale di oltre 28,7 milioni presi in esame) che entro il 2028 resteranno fuori dalla connettività a 1 giga e non raggiungeranno una velocità di picco superiore a 300Mbit/s. Campania, Calabria e Sicilia tra le regioni più in difficoltà.
Civici di prossimità, nuova consultazione Infratel
Intanto Infratel, che fa capo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, annuncia una nuova consultazione pubblica con scadenza 13 ottobre riguardo ai cosiddetti civici di prossimità individuati da Fibercop analogamente a quella del 2024 che ha riguardato i civici rilevati a suo tempo da Open Fiber.
Nel corso delle verifiche tecniche è già emersa l’esistenza di civici non inclusi nella mappatura originaria e gli operatori aggiudicatari del Piano Italia a 1 Giga (Open Fiber e Fibercop) possono adempiere agli obblighi previsti dalle convenzioni anche collegando civici posti in prossimità di quelli collegabili e con le medesime caratteristiche. Dopo Open Fiber anche Fibercop ha manifestato l’intenzione di avvalersi di questa modalità. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha effettuato una verifica – attraverso la Broadband Map aggiornata con i dati di copertura al 3 luglio 2025 e la lista dei civici base – per individuare i civici di prossimità che risultino a meno di 50 metri di distanza da una rete aventi le caratteristiche richieste dal Piano Italia a 1 Giga, poiché questa tipologia di civici non è ammissibile al finanziamento.