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domenica, Apr 30

Piante, usare quelle ogm per purificare l’aria di casa | Wired Italia



Da Wired.it :

In un’ex fabbrica di scarpe alla periferia di Parigi sta prendendo forma una nuova vita. Dietro una porta pesante, una serie di termociclatori moltiplica centinaia di miliardi di molecole di dna vegetale nel giro di poche ore. All’interno di una stanza dal biancore accecante, minuscoli germogli color smeraldo vengono estratti da singole cellule e crescono di millimetri nell’arco di mesi. “È il sogno di un biologo”, rivela Patrick Torbey, responsabile tecnologico di Neoplants, una startup parigina che sta facendo una scommessa multimilionaria sull’aria che respiriamo. Torbey prende uno dei piccoli recipienti di plastica e osserva la sua creazione verdeggiante: immersa in un terreno di coltura gelatinoso, sembra una tartina. Ma potrebbe essere il futuro.

La scommessa di Neoplants

Il progetto di Neoplants si chiama Neo P1, ed è una pianta d’appartamento geneticamente modificata che, secondo l’azienda, potrebbe aiutare a combattere l’inquinamento dell’aria negli ambienti chiusi. La Neo P1 è una forma modificata di potos, noto anche come “edera del diavolo”, una delle piante d’appartamento più diffuse e facili da gestire. Sebbene le sue tonalità giallo-verdi appaiano familiari, il dna della Neo P1 è stato modificato per migliorare la sua capacità di estrarre dall’aria i composti organici volatili (Cov), come benzene, toluene, etilbenzene e xilene (denominati collettivamente “btex”), che si trovano prevalentemente negli ambienti interni.

Questi aggiustamenti genetici, inoltre, consentono alla pianta di convertire i Cov assorbiti in sostanze come zucchero e anidride carbonica (Co2), che può utilizzare per continuare a crescere. In un secondo momento, la Neo P1 sarà piantata in un terreno arricchito con bioChar (un comune additivo per il giardinaggio) all’interno di un vaso progettato per massimizzare il flusso d’aria e venduto con una confezione di tre Power Drops, batteri da aggiungere al terreno ogni mese per aiutare la pianta a metabolizzare i Cov che assorbe. Il lancio commerciale della Neo P1 è previsto per la fine dell’anno; la pianta sarà venduta a un prezzo che si aggira intorno ai 160 euro: circa dieci volte il costo di un normale potos e più vicino a quello di un purificatore d’aria a di fascia alta.

Finora Torbey, che ha conseguito un dottorato di ricerca sull’editing del genoma, e l’altro fondatore di Neoplants Lionel Mora, ex venditore di prodotti Google, hanno raccolto venti milioni di dollari in finanziamenti di rischio da aziende come True Ventures e Collaborative Fund. Gran parte del denaro è stato destinato all’allestimento del nuovo laboratorio nella zona nord di Parigi, che oggi ospita spettrometri di massa, cappe aspiranti, camere di crescita e agitatori magnetici sistemati accanto ad armadietti pieni di alambicchi di vetro e piastre da laboratorio.



[Fonte Wired.it]