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sabato, Giu 27

Pisa, Cambridge e Cardiff: l’Università sceglie Dell

Da Punto-Informatico.it :

La ricerca scientifica richiede oggi una potenza di calcolo sempre più ampia in virtù di un numero di dati crescente da elaborare e modalità di analisi sempre più basata su simulazioni che impongono un massiccio utilizzo di calcolatori ad altissima velocità. Nasce da questa constatazione l’impegno delle Università di Cambridge, Cardiff e Pisa al fianco di Dell e Intel in ottica di High Performance Computing (HPC).

High Performance Computing

Stiamo realizzando un sistema con alti livelli di calcolo e I/O pensato in modo particolare per chi si occupa di analytics o machine learning ed elabora grandi quantità di dati. Per gli utenti, questo significa customizzazione e sicurezza allo stesso tempo. Grazie a tutti questi elementi, Data Accelerator può essere adoperato per rendere disponibile l’accesso a capacità di ricerca data-centric a nuove comunità emergenti.

Dr. Paul Calleja, director of research computing dell’Università di Cambridge

Occorre ragionare non solo in termini di performance, ma di crescita delle performance stesse. Laddove oggi si conta una gestione dati da 44 zettabyte a livello globale, si raggiungeranno i 175 zettabye entro il 2025 e non è dunque possibile immaginare di investire su strumenti che non siano in grado di seguire, accompagnare e assecondare questa crescita. “Per adattarsi a dataset significativamente più ampi e processi di analisi che richiedono calcoli intensivi, i ricercatori stanno considerando il passaggio verso sistemi exascale capaci di effettuare un quintilione (1018) di calcoli al secondo, ovvero cinque volte più veloci rispetto al più potente supercomputer esistente oggi al mondo“, spiega Dell: “I ricercatori prevedono che performance tanto elevate potranno avere un impatto significativo consentendo di scoprire medicine più efficaci in tempi più brevi, identificare e affrontare le pandemie in modo più rapido e prevedere condizioni meteo pericolose più velocemente“.

Servizi di questo tipo, come noto, molto possono fare soprattutto nella ricerca scientifica in ambito medico, ove già oggi sono utilizzate per operare analisi relative al genoma del Covid-19: mappare il genoma mese dopo mese consente di valutare l’evoluzione del virus e la corrispondente ricaduta epidemica, potendo così avere a disposizione informazioni più precise circa l’evoluzione della pandemia e le possibili cure applicabili.

Il ruolo dell’Università di Pisa

L’Università di Pisa vuole rendere l’HPC e la AI maggiormente accessibili alla comunità dei ricercatori e non solo“: l’ateneo pisano, in particolare, è tra le prime realtà a livello globale ad utilizzare il nuovo Dell EMC PowerStore, “un sistema appositamente creato per fondere automazione, tecnologie di nuova generazione e una inedita architettura software per aiutare le organizzazioni ad affrontare la rapida crescita della necessità di dati“.

PowerStore combina i vantaggi dell’hardware e del software di storage all’avanguardia. È questa flessibilità nel definire le risorse per i nostri utenti e per le nostre applicazioni che fa la differenza e ci permette di soddisfare più rapidamente le mutevoli esigenze che dobbiamo affrontare.

Maurizio Davini, CTO dell’Università di Pisa

Il ruolo dell’Università di Pisa è quello di HPC & AI Center of Excellence (CoE) Dell Technologies con competenze su VMware, ma soprattutto risponde al pedigree di una città che da sempre è al centro dell’innovazione e della scienza. Una città che si conferma nella propria vocazione, insomma, e che ancora una volta mette in luce i propri centri di eccellenza come vera e propria avanguardia a livello internazionale.



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