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Pitagora, il supercomputer italiano che guida la ricerca sulla fusione nucleare

by | Nov 4, 2025 | Tecnologia


In realtà la capacità è ancora maggiore, poiché alla potenza della Gpu (composta da 670 schede Nvidia H100) si aggiunge quella della Cpu, superiore a 15 PFlop/sec. Ne consegue che le prestazioni di Pitagora sprigionano una potenza di calcolo pari a 43 milioni di miliardi di operazioni al secondo, ideale anche per rendere più efficienti una serie di applicazioni legate all’intelligenza artificiale. Restando ai numeri, poi, la potenza complessiva ha proiettato in origine il supercomputer integrato nell’ecosistema Dama-Tecnopolo di Bologna tra i 50 migliori modelli su scala mondiale. Tuttavia l’accelerazione nello sviluppo di infrastrutture di calcolo ad alte prestazioni combinata con il moltiplicarsi di progetti mirati a presidiare un settore chiave per l’innovazione, ha poi retrocesso in 58esima posizione l’erede di Marconi.

Efficienza operativa e costi ridotti

L’elemento comune che lega Pitagora con il suo predecessore (inaugurato dal Cineca nel 2017) è la collaborazione con Lenovo, che considerando la potenza di calcolo installata è il primo produttore mondiale, con una quota del 27%. A gestire i consumi di una macchina che estende la sua potenza tra 25 rack è la tecnologia di raffreddamento liquido Lenovo Neptune, utilizzata già con Cresco8 di Enea.

“Progettato nel nostro stabilimento di Budapest per garantire sostenibilità, affidabilità e prestazioni elevate, il raffreddamento liquido permette di mantenere temperature ottimali anche con carichi di lavoro intensivi e cattura fino al 98% del calore generato dai server, migliorando l’efficienza energetica fino al 15% rispetto ai sistemi tradizionali”, spiega Alessandro de Bartolo, Infrastructure Solutions Group Leader di Lenovo Italia. Che evidenzia come ridurre i consumi genera un minore impatto ambientale e costi operativi più bassi per i data center. Sintetizzando tali concetti in un numero, il riferimento da tenere a mente è l’efficienza operativa (PUE) dei data center, i cui valori positivi medi oscillano tra 1.3 e 1.6, mentre quello di Pitagora si attesta attorno all’1.1, a dimostrazione delle migliorie ottenute, poiché più il valore è basso maggiore è il risparmio energetico.

L'intervento di Anna Maria Bernini ministra dell'Università e della Ricerca durante l'inaugurazione di Pitagora

L’intervento di Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, durante l’inaugurazione di Pitagora

Bologna centro europeo del supercalcolo

Con Pitagora che si unisce a Leonardo, attualmente decimo nella classifica Top500 dei maggiori supercomputer al mondo (preceduto al sesto posto da HPC6 di Eni, il modello più potente in mani private), Bologna continua a emergere come uno dei centri europei più rilevanti per la fusione nucleare. “Qui c’è un ecosistema che rende l’Italia un riferimento per il supercalcolo e un traguardo che ci consente di avvicinarci a un traguardo che per decenni è apparso molto lontano”, ha dichiarato durante la presentazione di Pitagora la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Leggermente diverso e più diretto il focus di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che si è focalizzato sull’importanza strategica di Pitagora, affermando che è un “supercomputer al servizio del futuro, perché la disponibilità di energia sarà la discriminante tra essere un paese ricco o un paese povero”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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