Seleziona una pagina
mercoledì, Ott 12

Pompeii Echoes: l’evento dove 5G e musica dei Pink Floyd si incontrano

da Hardware Upgrade :

Sono trascorsi 50 anni dalla pubblicazione di “Live at Pompei“, iconico concerto dei Pink Floyd che qualsiasi appassionato di musica rock degli anni ’70 avrà visto almeno una volta nella vita. Le rovine di Pompei saranno nuovamente al centro di un concerto, il Pompeii Echoes curato da Max Gazzè che sarà trasmesso in streaming il prossimo 21 ottobre alle 20.30. Un evento, presentato quest’oggi a Pompei, che vuole abbinare la memoria di quello storico concerto alle moderne tecnologie legate allo streaming e alla realtà aumentata, mettendo al centro la musica dei Pink Floyd e la spettacolare ambientazione dell’anfiteatro di Pompei. Non potremo forse essere a Pompei a vedere Max Gazzè dal vivo ma, per quanto da dietro ad uno schermo, sarà come ritornare agli anni ’70 in chiave decisamente moderna senza nulla perdere della bellezza di quelle tracce composte dai Pink Floyd ormai 5 decadi fa.

Molto interessante l’aspetto tecnologico che accompagnerà questa esibizione musicale: ad affiancare la scenografia del palco, con luci e schermi, troveremo infatti delle esperienze legate alla realtà aumentata che andranno ad arricchire quanto immagini, musica e parole diranno agli spettatori. Grazie alla collaborazione con Tim e Qualcomm Pompeii Echoes sarà il primo evento in Italia nel quale sarà utilizzata la tecnologia di trasmissione dei dati 5G a onde millimetriche, mmWave, sfruttandone al meglio le due principali caratteristiche: ridotta latenza e ampia banda di trasmissione.

pompeii_echoes_600.jpg

Tim e Qualcomm permetteranno a coloro che parteciperanno in presenza al concerto, circa 600 persone, di usufruire di un’esperienza di realtà aumentata che si integrerà alla performance degli artisti sul palco. Nello specifico alcuni dei partecipanti avranno a disposizione degli smartphone basati su tecnologia 5G mmWave, sviluppati da Qualcomm, per interagire con la realtà aumentata appositamente sviluppata per ciascuno dei 14 brani del concerto.

Agli altri partecipanti verrà data la possibilità di usufruire di una esperienza di realtà aumentata attraverso un’app scaricata sul proprio telefono, presumibilmente diversa rispetto a quella resa possibile con connessione 5G mmWave per via della latenza inferiore di quest’ultima, mentre anche chi seguirà il concerto in streaming potrà beneficiare di una regia che integrerà contenuti addizionali alle riprese degli artisti sul palco.

Da Pompeii Echoes verrà tratto un documentario curato da Duccio Forzano, regista dell’evento. L’evento sarà fruibile sia in presenza, con prenotazione obbligatoria su piattaforma www.ticketone.it a partire da martedì 18 ottobre, sia in live streaming gratuito su ITsART, la piattaforma streaming dedicata all’arte e alla cultura italiana promossa dal Ministero della Cultura, disponibile su Smart TV, PC, Smartphone e Tablet.

A Max Gazzè, direttore artistico dell’evento e uno dei musicisti che suoneranno la sera del 21 ottobre, spetta un ruolo molto importante: di fatto quello di prendere il posto sul palco di Roger Waters, storico bassista e cantante dei Pink Floyd. Non sono stati menzionati gli altri musicisti coinvolti in questo progetto ma si tratta di artisti vicini alla produzione attuale di Gazzè, che ha rimarcato in conferenza stampa come “suonare a Pompei non è come suonare in un palazzetto: le sensazioni che questo contesto trasmette sono molto più ricche e coinvolgenti per gli artisti impegnati sul palco“. Per Gazzé riproporre il concerto dei Pink Floyd di Pompei dopo 51 anni dalla sua registrazione e dopo 50 anni dall’uscita in commercio rappresenta un “ricalcare le impronte del dinosauro“, con l’obiettivo di mostrare a chi si avvicina alla musica da poco quale sia la tradizione musicale dalla quale partire e quale ruolo la psichedelia, ben impersonata dalla discografia dei Pink Floyd soprattutto dei primi anni, abbia avuto nell’evoluzione musicale e culturale degli artisti moderni.

Sul ruolo dell’esperienza tecnologica con la realtà aumentata che integra l’esperienza offerta dagli artisti sul palco, Max Gazzè è stato molto chiaro: deve innestarsi in modo naturale, arricchendo l’evento ma senza snaturarlo. Detto in altro modo, non deve diventare una sorta di videogioco che distragga in qualche misura dall’esperienza legata alla rappresentazione musicale ma arricchire e integrare quest’ultima così da meglio coglierne tutte le sfumature.

Per Gazzè Pompeii Echoes è un po’ come “andare nel tempio dove si celebra una messa pagana, in questo caso il concerto del 1971, restando fedeli alla traccia originale ma interpretandola, senza però voler essere una cover band o una tribute band dei Pink Floyd“. L’esperienza innovativa di realtà aumentata è per Gazzè una grande opportunità di fornire un’esperienza diversa agli ascoltatori, per quanto questa sia uno strumento e non un fine: facile per lui fare questa distinzione in modo netto, partendo dalla battuta “ho il cervello a valvole e resterà a valvole” con la quale ha voluto rimarcare come la performance musicale necessariamente analogica degli anni ’70 dei Pink Floyd manterrà quelle caratteristiche anche in Pompeii Echoes.

Source link