Italia, da oggi serve una verifica dell’età per accedere ai siti porno
Un cambio di passo che potrebbe avere ripercussioni non solo sugli utenti ma anche sui fornitori di contenuti a luci rosse. Anche in Italia, da oggi, 12 novembre, serve una verifica dell’età per accedere ai siti porno. Una decisione che allinea il nostro Paese a Regno Unito, Francia e diversi stati americani, dove il limite di accesso è in vigore da tempo.
“L’obiettivo è quello di tutelare i minori e rendere più consapevole la navigazione”, dice l’esperto di web e social Franz Russo, “ma le esperienze internazionali sono contrastanti e mostrano che la questione è tutt’altro che semplice”.
Le esperienze internazionali
Secondo l’Ofcom, l’autorità di regolamentazione dei media britannica, il traffico verso i principali portali porno nel Regno Unito è crollato di quasi un terzo in tre mesi. “Negli Stati Uniti, il calo ha toccato l’80%, accompagnato da un’impennata dell’uso di vpn”, prosegue Russo, “i software che permettono di simulare il proprio indirizzo di connessione da un Paese diverso da quello effettivo”. “È quindi plausibile attendersi una riduzione significativa anche in Italia, almeno nelle prime fasi, seguita da un progressivo riassestamento”.
I siti più frequentati in Italia
A fine ottobre, gli analisti di Similarweb riportavano che tra i 30 siti più frequentati in Italia ci sono due portali presenti nella lista dei 45 individuati dall’Agcom come ad accesso solo con identità verificata, al momento non con Spid o carta di identità elettronica.
L’applicazione della regola
Per l’esperto, “più che la regola in sé conterà la sua applicazione concreta. Se sarà efficace, potrà rappresentare una svolta nella tutela dei minori. Se resterà solo formale, diventerà l’ennesimo paradosso di un sistema che spesso crea limiti, senza riuscire a farli rispettare”.
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