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Proxima Fusion, startup della fusione nucleare, ha raccolto 130 milioni per costruire la prima centrale

da | Giu 11, 2025 | Tecnologia


La fusione è diventata un’opportunità reale e strategica per spostare la dipendenza energetica globale dalle risorse naturali alla leadership tecnologica“, ha detto Sciortino. La startup si inserisce in un contesto in cui l’Unione Europea e i governi nazionali riconoscono sempre più la fusione come risorsa essenziale per la sovranità energetica. L’Europa, forte degli investimenti pubblici di lunga durata nella ricerca sulla fusione, punta a trasformarsi da leader scientifico a potenza globale nell’impiego commerciale di questa tecnologia. “L’energia di fusione sta entrando in una nuova era, passando dalla scienza di laboratorio all’ingegneria su scala industriale“, ha aggiunto Sciortino, sottolineando come questo investimento validi l’approccio dell’azienda e fornisca le risorse necessarie per rendere l’energia da fusione una realtà commerciale.

Il successo di Proxima Fusion si basa su un team di livello mondiale che riunisce ingegneri, scienziati e operatori provenienti da istituzioni ed aziende leader del settore. Tra le organizzazioni di provenienza figurano l’Istituto Max Planck, il MIT, Harvard, ma anche realtà industriali come SpaceX, Tesla e McLaren. Questa combinazione di eccellenza accademica e esperienza industriale rappresenta un asset strategico per affrontare le sfide tecniche della fusione commerciale. L’approccio multidisciplinare del team permette di integrare la ricerca di frontiera con le competenze ingegneristiche necessarie per la produzione su scala industriale.

La corsa globale alla fusione

Proxima Fusion si posiziona come una delle aziende europee più importanti nella competizione internazionale per la fusione commerciale, un settore che attira investimenti crescenti da parte di governi e capitali privati. La tecnologia stellarator offre vantaggi competitivi rispetto ad altri approcci, promettendo centrali più stabili e facilmente gestibili rispetto ai tokamak. Gli investitori internazionali che hanno partecipato al round riconoscono il potenziale di questa tecnologia per trasformare il panorama energetico globale. “All’inizio di quest’anno, insieme al Max Planck Institute for Plasma Physics (IPP), KIT e altri partner, abbiamo presentato Stellaris. È il primo concetto di stellaratore peer-reviewed che integra gli aspetti di fisica, ingegneria e manutenzione fin dall’inizio, Stellaris è stato ampiamente riconosciuto come una svolta importante per l’industria della fusione, portando avanti il caso degli stellarator quasi-isodinamici come percorso più promettente per una centrale elettrica a fusione commerciale. Abbiamo pubblicato questa lavoro, che è una vera pietra miliare, un anno prima del previsto“, ha detto Sciortino, evidenziando l’accelerazione del percorso verso la prima centrale a fusione europea nel prossimo decennio.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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