Eventbrite, piattaforma che ha gestito milioni di biglietti per eventi dal vivo in tutto il mondo (alzi la mano chi non si è iscritto a un evento passando per la app dal logo arancione), sta per passare sotto il controllo di Bending Spoons, software house italiana che negli ultimi anni ha riunito in un mosaico diverse piattaforme digitali di fama globale. L’accordo vale circa 500 milioni di dollari e prevede il pagamento cash di 4,50 dollari per azione, con un premio di circa l’82% rispetto al prezzo medio degli ultimi 60 giorni di quotazione. Se tutte le autorizzazioni saranno completate, l’operazione dovrebbe concludersi nella prima metà del 2026, portando Eventbrite fuori da Wall Street.
La strategia a lungo termine di Bending Spoons
Negli ultimi anni Bending Spoons ha consolidato un portafoglio diversificato: dopo Vimeo, WeTransfer, Evernote, Meetup e Aol, l’azienda milanese coordina app e piattaforme usate da centinaia di milioni di persone nel mondo. Con Eventbrite, il gruppo entra nel mercato globale del ticketing, gestendo oltre 83 milioni di biglietti venduti per più di 4,7 milioni di eventi distribuiti nel 2024 in quasi 180 paesi, dai grandi concerti internazionali, ai corsi locali più piccoli.
L’acquisizione non è quindi una semplice operazione finanziaria, ma un passaggio strategico per consolidare la presenza internazionale di Bending Spoons.
Perché proprio Eventbrite
Luca Ferrari, amministratore delegato di Bending Spoons, ha delineato le priorità: introdurre una funzione di messaggistica dedicata agli organizzatori per la creazione di eventi grazie all’intelligenza artificiale, migliorare la ricerca degli eventi e sviluppare un mercato secondario dei biglietti.
Julia Hartz, co-fondatrice e amministratrice delegata di Eventbrite, ha invece sottolineato il valore umano della piattaforma. “Eventbrite ha contribuito a sbloccare qualcosa di profondamente umano: il bisogno di riunirsi. Non c’è mai stato un momento più importante per riunire il mondo nella vita reale”. I dati mostrano che i ricavi trimestrali ammontano a 71,7 milioni di dollari, in calo rispetto all’anno precedente, anche se la redditività è in miglioramento. Questo quadro conferma la necessità di un rilancio mirato e supportato da investimenti significativi.
Una strategia sostenuta da capitali
L’acquisizione di Eventbrite arriva dopo un round di investimento da 710 milioni di dollari chiuso a fine ottobre, che ha portato la valutazione pre-money di Bending Spoons a 11 miliardi di dollari. Queste risorse confermano che le operazioni non sono semplici “cambi di targhe”, ma piani complessi che coinvolgono tecnologia, interfacce, organizzazione e marketing, e mirano a consolidare l’azienda come protagonista globale del tech.
Con questa operazione, si conferma anche il ruolo dell’Italia nel panorama globale delle piattaforme digitali. Non si tratta solo di un’operazione finanziaria, ma di un esperimento strategico: costruire un ecosistema europeo di brand globali, capace di competere con i grandi player americani e di gestire servizi che influenzano direttamente la vita reale delle persone.
Eventbrite, con il suo network globale, diventa così il ponte tra digitale e reale, un asset che rende evidente la capacità di Bending Spoons di orchestrare piattaforme complesse mantenendo una visione di lungo termine. Il futuro dipenderà dalla capacità dell’azienda di innovare senza snaturare l’identità della piattaforma e di trasformare ogni singolo evento in un’esperienza digitale e reale di qualità.
