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martedì, Feb 11

Qualche dato sugli italiani dall’ultimo rapporto Istat



Da Wired :

La popolazione continua a diminuire con la natalità che tocca il suo minimo storico e un numero maggiore di italiani che lasciano il paese (a fronte di un saldo migratorio positivo). Questa è la fotografia demografica scattata dall’Istat, che registra, fra l’altro, anche un leggero aumento della longevità

(foto: Getty Images)

La popolazione italiana continua a diminuire, non invertendo la tendenza degli ultimi cinque anni. Lo riporta l’Istat nel suo rapporto annuale sugli indicatori demografici dove si legge che nel 2019 si è registrata una riduzione di 116mila italiani. Insomma, al primo gennaio 2020 il bilancio è di 60 milioni e 317mila cittadini. Da notare che il calo della popolazione non è omogeneo in tutta la penisola: è concentrato prevalentemente al sud, si attenua al centro – con la Toscana che riesce a contenere la flessione demografica – e si inverte al nord, dove prosegue il processo di crescita, con risultati importanti nelle province autonome di Bolzano e Trento, in Lombardia e in Emilia-Romagna.

Più morti che nati

Secondo quanto affermato dall’Istituto di statistica, è in aumento il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini, 10 anni fa erano 96. Il cosiddetto ricambio naturale della popolazione in Italia è così sempre più compromesso. Anzi, nel 2019 è stato registrato il livello più basso degli ultimi 102 anni: a fronte di solo 435mila nati vivi sono stati registrati 647mila decessi. Ed è proprio il numero delle nascite che segna il record più basso mai riscontrato nella storia del paese. Il numero medio di figli per donna, poi, è 1,29 mentre è di 32,1 anni l’età media al parto. Nell’ultimo biennio, in particolare, rileva l’Istat, tra le donne residenti in età feconda si stima una riduzione di circa 180mila unità.

Fuga dall’Italia

I residenti diminuiscono anche al netto di un saldo migratorio positivo. In altre parole, significa che il segno più nel comparto migrazione non riesce a fermare la riduzione della popolazione. “Il saldo migratorio con l’estero nel 2019 risulta positivo per 143mila unità, in virtù del fatto che a fronte di 307mila iscrizioni anagrafiche dall’estero si hanno solo 164mila cancellazioni”, scrive l’Istat. Il saldo, pur restando positivo, è molto in calo rispetto agli anni precedenti: questo anche perché “si assiste a un nuovo rialzo delle cancellazioni per l’estero, il cui volume totale, sfiorando le 164mila unità, raggiunge il livello più alto da che sono disponibili statistiche omogenee sul fenomeno (1981)”.

(fonte: Istat)

Insomma, gli stranieri continuano ad arrivare – seppur in misura molto contenuta, ovvero oltre 20mila in meno rispetto al 2018 – e sono proprio loro a consentire un saldo positivo, a fronte, invece, di un numero crescente di cittadini che lascia l’Italia. “Sul versante dei movimenti in uscita – si legge – la quota prevalente è da attribuire ai cittadini italiani, circa 120mila e 3mila in più sul 2018”.

Un mese di vita in più

Ad aumentare è invece la speranza di vita per tutta la popolazione: per le donne è di 85,3 anni, mentre è di 81 anni per gli uomini. In totale, l’incremento sul 2018 è pari a 0,1 decimi di anno, ovvero un mese di vita in più. Si segnala, inoltre, anche un ulteriore rialzo dell’età media: 45,7 anni all’inizio del 2020. Sotto il punto di vista della longevità, “particolarmente felice – scrive l’Istat – è la situazione che emerge un po’ in tutto il Nordest, dove si riscontrano condizioni di sopravvivenza assai favorevoli”. Il Mezzogiorno, al contrario, gode di condizioni di sopravvivenza più svantaggiate, in virtù di una speranza di vita alla nascita di 80,2 anni tra gli uomini e di 84,5 tra le donne.

(fonte: Istat)

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[Fonte Wired.it]