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Quale destino per i 200 miliziani di Hamas intrappolati nei tunnel della Striscia di Gaza? Israele e USA non sono d’accordo

by | Nov 10, 2025 | Tecnologia


Almeno 200 miliziani di Hamas sarebbero intrappolati nei tunnel della Striscia di Gaza. Succede a Rafah, nel sud della Striscia, in particolare nella parte ancora controllata dall’esercito israeliano che oggi continua a occupare oltre il 50% del territorio. L’unico modo che questi miliziani hanno per uscire dai tunnel è quello di consegnarsi alle truppe di Tel Aviv e sul loro destino si sta giocando un’importante partita diplomatica tra gli Stati Uniti e Israele, da cui passa la tenuta degli accordi di cessate il fuoco (che Tel Aviv non ha mai smesso di violare).

Washington vuole che la situazione venga sfruttata per fare progressi sul disarmo dell’organizzazione palestinese, offrendo una sorta di liberazione in cambio della consegna delle armi. Ma il governo israeliano è di un’altra idea e non concepisce alcuna forma di grazia.Intrappolati nei tunnel

La Striscia di Gaza non è solo quella che si vede in superficie, oggi ridotta per la maggior parte in macerie dopo oltre due anni di genocidio, come evidenziato da diverse ricerche internazionali, di matrice israeliana. Sotto il terreno esiste infatti una sorta di cittadella parallela fatta da centinaia di chilometri di tunnel, utilizzata storicamente dai miliziani di Hamas per spostarsi all’interno del territorio, per stoccare beni di prima necessità e armi eludendo la sorveglianza di Israele, per lanciare attacchi contro il territorio israeliano e, negli ultimi due anni, per nascondere gli ostaggi catturati durante l’attentato del 7 ottobre 2023.

Quale destino per chi è intrappolato nei tunnel della Striscia di Gaza

I tunnel, che Israele ha ribattezzato “la metropolitana la Gaza”, sono stati al centro degli attacchi israeliani sin dall’inizio dell’offensiva dell’autunno 2023. Spesso l’esercito israeliano ha sfruttato la loro presenza per giustificare i suoi bombardamenti su obiettivi civili, come scuole, ospedali e centri di accoglienza, senza però mai fornire prove di un legame tra le due cose. Oggi una parte dei tunnel sotterranei sotto la Striscia di Gaza risultano distrutti o inaccessibili, mentre in altri casi Israele ne ha preso indirettamente il controllo.

Quando a inizio ottobre Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco, tra le altre cose si è stabilito un ritiro parziale delle truppe israeliane dal territorio palestinese. Parziale, perche oggi le Israel defense forces (Idf) continuano a occupare oltre il 50% della Striscia di Gaza, all’interno della cosiddetta Linea gialla. Tra le aree occupate ce ne sono anche alcune dove si trovano i punti di ingresso e uscita dei tunnel sotterranei. È quello che sta succedendo nell’area di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Lì sotto risultano intrappolati almeno 200 miliziani di Hamas, che hanno come unica soluzione per uscire quella di consegnarsi direttamente alle truppe israeliane. Un problema per il loro destino, visto che tra le altre cose il governo israeliano si sta mobilitando per introdurre la pena di morte per terrorismo per i palestinesi accusati di aver ucciso israeliani. E nei giorni scorsi nell’area sarebbero stati uccisi due soldati israeliani con attacchi che arrivavano proprio dai bassifondi. Questo mentre Israele dall’inizio del cessate il fuoco ha continuato a bombardare pesantemente la Striscia di Gaza, causando centinaia di vittime.

Israele e Stati Uniti in disaccordo

I miliziani di Hamas si trovano totalmente isolati nei tunnel sotto Rafah. L’esercito ha infatti tagliato ogni loro via di fuga alternativa a quelle sotto il loro controllo, rompendo anche le catene di rifornimento di cibo e carburante. Il tempo nei sotterranei per queste persone è contato e proprio sul loro destino si sta giocando una partita diplomatica tra Israele e gli Stati Uniti. Per Washington la situazione che si è venuta a creare costituisce un vantaggio per raggiungere il principale obiettivo della seconda fase degli accordi raggiunti su Gaza, ovvero il disarmo di Hamas. Come hanno spiegato al magazine Axios due ufficiali statunitensi, i miliziani si trovano in una situazione di ricatto e la loro liberazione e il loro trasferimento nelle aree sotto il controllo palestinese possono essere barattati con la consegna di armi e informazioni utili sugli altri miliziani ancora nascosti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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