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venerdì, Apr 10

Quanti agnelli saranno risparmiati nella Pasqua del coronavirus?



Da Wired.it :

Il calo dei consumi per i festeggiamenti della Pasqua di quest’anno non va di pari passo con la diminuzione delle sofferenze per questi animali, e crea un grosso problema di surplus che preoccupa filiera e animalisti

Con i ristoranti chiusi e l’impossibilità di banchetti e grigliate all’aperto, quest’anno è stimato un calo del 35% nel consumo di agnello durante le celebrazioni pasquali. Il presidente del Consorzio per la tutela dell’agnello Igp di Sardegna Battista Cualbo, in un’intervista rilasciata al Sole24Ore, si è detto profondamente preoccupato non solo per il calo del volume di consumi, ma anche per i prezzi quasi dimezzati rispetto allo scorso anno.

Calo dei consumi non significa però diminuzione delle sofferenze per gli animali: il 2 aprile l’Ansa ha rilanciato una denuncia dell’associazione ambientalista Essere animali, dopo un’indagine condotta su 20 allevamenti ovini in Sardegna e un video choc sull’uccisione di alcuni agnellini con metodi definiti “crudeli”. 

Quanti esemplari verranno quindi risparmiati quest’anno? È difficile fornire un numero attendibile: se le vendite si fermano, la produzione continua e i costi rimangono. Gli animali non si possono fermare, vanno nutriti e continuano a fare latte, e questo porta a un esubero di prodotto, e in un sistema capitalistico come il nostro, scissi nell’eterno dilemma tra etica ed economia, sono gli animali stessi a diventare prodotti in esubero.

Basti pensare che ogni anno le nascite degli agnellini vengono programmate in modo da aumentare fino al 90% in tempo per la macellazione prima della festività pasquale. Un processo iniziato ben prima dello scoppio della crisi (gli animali vengono macellati a 3-4 mesi di età) che lascia oggi gli allevamenti a dover gestire non solo la crisi del settore, ma anche un numero maggiore di esemplari da sfamare. Una situazione che preoccupano la filiera e le associazioni animaliste.

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[Fonte Wired.it]