Seleziona una pagina
giovedì, Nov 14

Quello che c’è da sapere sulla passeggiata spaziale di Luca Parmitano


Luca Parmitano e il collega Andrew Morgan venerdì 15 novembre daranno il via a una serie complessa di attività extraveicolari. Serviranno a riparare Ams, un rivelatore di raggi cosmici importante per lo studio di materia oscura e antimateria

parmitano
(foto: Esa/Nasa)

Era stato annunciato come uno dei momenti clou della sua missione spaziale Beyond, e ora il momento è arrivato. Venerdì 15 novembre, dalle ore 13:05, il comandante della Stazione spaziale internazionale, l’astronauta siciliano dell’Esa Luca Parmitano, insieme al collega della Nasa Andrew Morgan, darà il via a una complessa serie di passeggiate spaziali. La più complessa mai vista nello Spazio, ricordando le parole stesse di Parmitano, poco prima di ripartire alla volta della Stazione spaziale internazionale. Serie di Eva (attività extraveicolari) di questa complessità, ricordano le agenzie spaziali americana ed europea, non si vedevano dia tempi delle attività di manutenzione svolte per il telescopio spaziale Hubble. E se quest’ultimo era stato progettato per essere riparato in orbita così non è per l’oggetto delle prossime passeggiate spaziali (almeno quattro, probabilmente cinque): l’esperimento Ams (Alpha Magnetic Spectrometer) montato sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), un cacciatore di antimateria e materia oscura.

Riparare Ams, la lunga preparazione

ams
(foto: Nasa)

Una difficoltà non da poco, quella di riparare qualcosa non pensato per esserlo, come aveva spiegato l’astronauta italiano, e che implicava delle difficoltà (aggiuntive) a quelle tipiche di una attività extraveicolare. Non da ultimo quelle relative al mettere mano – con guanti pressurizzati, per giunta – a qualcosa privo di maniglie o strumenti di supporto. Non proprio una passeggiata quando ci si trova nello Spazio.

Lo scopo delle passeggiate spaziali che avranno come oggetto Ams – una collaborazione internazionale, in buona parte italiana, in orbita dal 2011 – è quello di sostituire il sistema di raffreddamento e di riparare la perdita di un refrigerante, permettendo allo strumento di lavorare finché verrà mantenuta operativa la Stazione spaziale internazionale (ovvero fino al 2024). Nel corso degli anni infatti i sistemi di raffreddamento multipli del rivelatore si sono via via compromessi, tanto da renderne necessaria la sostituzione.

Ci sono voluti oltre quattro anni per preparare la manutenzione di Ams, durante i quali è stato necessario creare addirittura nuovi strumenti per la riparazione del rivelatore (come nuovi cacciaviti o sistemi per la cattura in orbita dei sistemi di fissaggio che verranno rimossi) e svolgere diverse attività di preparazione presso la piscina del Neutral Buoyancy Lab del Johnson Space Center in Houston e presso l’Active Response Gravity Offload System, utilizzati per testare attività che verranno compiute in condizioni di microgravità.

Training nella piscina del  Neutral Buoyancy Laboratory per le riparazioni dell’Ams (foto: Nasa)

Parlando di cose mai fatte prima, con le riparazioni di Ams gli astronauti per la prima volta dovranno tagliare, ricollegare i cavi di sistemi di raffreddamento nello Spazio.

Ams, perché estenderne le attività

Ams, lo ricordiamo, è un rivelatore prezioso per le ricerche sull’antimateria e la materia oscura, passando al setaccio i raggi cosmici, tanto da meritarsi l’appellativo dell’Hubble Space Telescope dei raggi cosmici, ricordano dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (con l’Agenzia spaziale italiana tra i principali contribuenti al progetto). Finora ha intercettato oltre 140 miliardi di particelle.

Tracce come quelle di antiparticelle come positroni e antiprotoni potrebbero infatti nascondere indizi preziosi per esempio sulla materia oscura. Rimettere in sesto Ams è fondamentale anche perché, spiega la Nasa, in questo modo sarà possibile coprire un intero ciclo solare. L’attività del Sole infatti è periodica, e studiare i cambiamenti nell’attività magnetica e nei livelli di radiazione correlati potrebbe aiutare per esempio a programmare i viaggi dei primi astronauti diretti verso Marte.

La terza volta di Parmitano

parmitano
L’astronauta Luca Parmitano durante la sua prima attvitià exxtraveicolare, nel 2013, pochi giorni prima di quella in cui avrebbe avuto l’incidente del’acqua nel casco (Foto: Nasa)

Quella di venerdì sarà la terza volta là fuori per l’astronauta dell’Esa. L’ultima non era andato tutto esattamente come previsto, anzi: un‘infiltrazione di acqua nel casco aveva infatti interrotto la sua attività extraveicolare, rischiando di farlo affogare. Come avrebbe spiegato in seguito riferendosi all’indicente di quel 16 luglio 2013 (cui è stato dedicato anche un documentario) l’acqua che si era accumulata nel casco – a causa di un difetto in una ventola per la circolazione dell’ossigeno – gli rendeva difficile respirare, vedere e comunicare. La calma, la professionalità nel gestire le situazioni di emergenza e il supporto dei colleghi lo avrebbero per fortuna portato in salvo di lì a poco.

parmitano
Parmitano dopo l’incidente capitato durante la sua seconda EVA, nel 2013
(foto: Esa/Nasa)

La diretta dell’evento

La passeggiata di venerdì prossimo 15 novembre durerà in tutto circa 6 ore, a partire dalle 13:05. Per seguire online l’evento, a partire da poco prima delle 13:00 un livestreaming sarà disponibile sull’Esa Web TV e sulla pagina Facebook dell’agenzia, e a partire dalle 12:30 anche sulla Nasa Tv. Info, immagini e approfondimenti saranno disponibili anche sugli altri canali sociale di Esa e Nasa, ma anche del Cern, il laboratorio di fisica delle particelle di Ginevra. L’hashtag ufficiale è #SpacewalkForAMS.

Luca, come comandante dell’Eva, lo riconoscerete dalle strisce rosse sulla tuta bianca.

Potrebbe interessarti anche





Source link