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venerdì, Nov 08

Questo lunedì il raro passaggio di Mercurio davanti al Sole


L’evento è raro ed è dovuto alla differente inclinazione dell’orbita di Mercurio. Durerà 5 ore e mezza nel pomeriggio di lunedì 11 novembre; la prossima volta che rivedremo sarà nel 2023

mercurio
(Immagine: NASA’s Goddard Space Flight Center/SDO/Genna Duberstein)

Mercurio, il messaggero degli dei, transiterà davanti al Sole lunedì 11. Alle nostre latitudini comincerà il suo passaggio lungo 5 ore e mezza davanti al disco solare alle ore 13:35 e terminerà alle 19:03. Il passaggio è abbastanza raro: sono solo 13 le volte in un secolo che si può assistere a questo fenomeno. La coincidenza non è regolare: l’ultima fu nel 2016, quella prima nel 2003. E per quanto il piccolo pianeta sia il più vicino al Sole, non sarà per nulla visibile ad occhio nudo, visto che la sua ombra coprirà soltanto 1/150 del nostro astro. Servirà perciò un binocolo abbastanza potente o un piccolo telescopio, ovviamente dotati di filtro solare.

L’evento sarà visibile da quasi tutti i terrestri, tolti gli abitanti dell’Oceania. La sua rarità è dovuta alla differente inclinazione orbitale rispetto all’eclittica, il piano su cui orbita la Terra. Mercurio infatti viaggia su un’orbita inclinata di 7° gradi rispetto alla nostra. Questa non è però l’unica peculiarità del messaggero degli dei. Fatto più curioso è sicuramente la durata del giorno che è superiore alla durata dell’anno. Mercurio completa un giro su stesso in 58 giorni e un giro attorno al Sole in 88 giorni, ma trovandosi in risonanza orbitale 3:2, vale a dire due giorni ogni tre rivoluzioni attorno alla stella.

Inoltre il suo percorso attorno al nostro astro è inoltre particolarmente eccentrico – il meno circolare – e accelera di molto quando si trova più in prossimità del Sole. La sua velocità di rincorsa della stella è superiore a quella terrestre: 30 km/s la nostra media, 47 km/s la sua e un massimo di quasi 59 km/s.

E probabilmente è per la velocità col quale solca i nostri cieli che gli astronomi romani dedicarono il piccolo pianeta al messaggero alato degli dei, Mercurio. Ma la storia delle sue osservazioni risale a ben prima, in questa fetta di mondo già all’epoca degli assiri, circa quindici secoli prima dell’impero romano. Tuttavia si dovette aspettare fino all’epoca moderna per cominciare a osservare il transito di Mercurio davanti al Sole. Fino all’anno scorso quando è partita l’ultima missione, BepiColombo delle agenzie spaziali europea e giapponese, diretta verso il pianeta più interno del nostro sistema solare. Solo nel 2025 ne raggiungeranno l’orbita da dove raccoglieranno dati sull’attività geologica di Mercurio, sul suo nucleo, sul suo campo magnetico.

Intanto però chi è dotato di un buon binocolo o di un telescopio può assistere, solo con filtri speciali, al passaggio del messaggero degli dei davanti alla stella questo lunedì. La prossima volta sarà nel 2023.

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