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Questo robot riesce a risolvere il cubo di Rubik in 103 millisecondi e adesso la sfida è scendere ancora

da | Giu 7, 2025 | Tecnologia


Il mondo dello speedcubing infatti conta diverse specialità, con rompicapi diversi per numero di pezzi, assi di rotazione e forme (e non consideriamo coloro che li utilizzano per realizzare dei mosaici, tutto un altro genere di campionato). Diversi sono anche le strategie di risoluzione: se infatti, all’apparenza, tutti gli speedcuber sembrano seguire uno stesso schema – analisi, pianificazione e soluzione – sono noti diversi metodi per la risoluzione del cubo di Rubik che contano più o meno seguaci, e che fanno affidamento sulla conoscenza e memorizzazione di sequenze di mosse, oltre che su una grandissima abilità manuale (d’aiuto può essere anche l’intelligenza artificiale, come vi raccontavamo). Su questa pagina della wikipedia degli speedsolver SpeedSolving.com se ne può trovare una lista.

Ottimizzare il cubo di Rubik

Tornando al risolutore robotico da record, come è riuscito nell’impresa? Come spiega una nota dell’ateneo, la capacità risolutiva del Purdubik’s Cube si deve a un sistema di riconoscimento dei colori, unito ad algoritmi di risoluzione e un adeguato supporto meccanico per il controllo dei movimenti.

Questo robot, ha raccontato Patrohay, è più veloce di un battito di ciglia – che impiega circa 200 millisecondi – ed ha abbassato di circa 200 millisecondi il record precedente. “Al momento il limite principale è rappresentato dai cubi stessi, che possono rompersi, i pezzi possono rompersi e cadere”. Il giovane ricercatore e colleghi hanno però lavorato anche su questo aspetto per ottenere il record. “Abbiamo fatto un grosso lavoro di ottimizzazione meccanica all’interno del cubo di Rubik – ha continuato Patrohay – abbiamo disegnato un nucleo personalizzato che tiene insieme i pezzi in maniera più forte perché quello precedente era davvero troppo debole. Abbiamo anche fatto molto lavoro di ottimizzazione all’interno di ogni pezzo delle tessere centrali per essere sicuri che non scivolassero o ruotassero”.

Abbattere il record di 100 millisecondi

Il lavoro di ingegneria computazionale realizzato da questi studenti ha consentito di raggiungere il risultato, insperato confida il giovane, che ora con i colleghi rilancia la scommessa: scendere sotto i 100 millisecondi. “Ma, realisticamente, credo che sarà davvero difficile battere il record di 103 millisecondi”, ha concluso Patrohay.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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