Altro che diffidenti e miti. I famosi ragni Joro sono tra loro molto aggressivi, a tal punto da diventare cannibali. A riferirlo è un nuovo studio pubblicato dai ricercatori dell’Università della Georgia secondo cui, appunto, i ragni Joro in determinate condizioni si attaccano e si mangiano a vicenda. I dettagli sono stati pubblicati sulla rivista Arthropoda.
I ragni Joro
Chiamati ufficialmente Trichonephila clavata, i ragni Joro sono originari dell’Asia, in particolare di paesi come Giappone, Corea, Cina e Taiwan. Una decina di anni fa, tuttavia, sono stati trovati per la prima volta negli Stati Uniti orientali e si pensa che siano arrivati a bordo di container di merci in Georgia e che, qui, abbiano trovato un habitat ideale per la loro sopravvivenza, ma anche per costituire una popolazione in espansione. I ragni giganti Joro sono una specie caratterizzata da dimorfismo sessuale: le femmine sono più grandi e hanno il corpo colorato giallo e nero/blu, mentre i maschi rimangono più piccoli e marroni. Sono ragni innocui per gli esseri umani, mentre si cibano di mosche, zanzare e api.
Schivi, ma aggressivi
Nonostante le dimensioni, abbiamo fino ad oggi pensato che fossero ragni miti e schivi, a tal punto da decidere di paralizzarsi per oltre un’ora davanti a una possibile minaccia. “Abbiamo osservato cosa succedeva se i ragni erano insieme in un contenitore, e a volte questo portava a una lotta all’ultimo sangue”, ha commentato a Herald Andrew Davis, primo autore del nuovo studio. “È strano perché inizialmente, in base ai nostri studi precedenti, pensavamo che i ragni Joro fossero piuttosto timidi. Quindi crediamo che abbiano una personalità schiva, ma a quanto pare possono essere aggressivi tra loro”.
I test
Per dimostrarlo, i ricercatori hanno condotto un test di laboratorio in cui hanno messo due femmine di ragni Joro insieme in un contenitore e ne hanno monitorato il comportamento. Dalle osservazioni è emerso che in alcuni casi, ma non in tutti, una femmina ha attaccato l’altra e l’ha poi mangiata. I risultati sono stati poi confermati anche su una ragnatela in un campo, e potrebbero avere quindi importanti implicazioni per il controllo della popolazione. “Dato che si mangiano a vicenda, ciò implica che se la loro densità diventa molto elevata, potrebbero annientare i loro stessi concorrenti”, ha commentato Davis. “Hanno la capacità di ridurre la propria popolazione.”
Cannibalismo non sessuale
I ragni e altri artropodi a volte possono consumare altri esemplari della loro specie, e questo è spesso associato all’attività riproduttiva, in cui le femmine cannibalizzano i maschi durante o dopo l’accoppiamento, o durante i tentativi di accoppiamento. “Il cannibalismo non sessuale è meno comune, ma può essere associato alla disponibilità di cibo o all’aggressione territoriale”, si legge nel nuovo studio. Nei casi in cui è stato osservato il cannibalismo, si è trattato di un morso e dell’uccisione, in genere dopo un breve combattimento tra femmine. “Le osservazioni suggeriscono che questi ragni sono capaci di un livello sorprendente di aggressività intraspecifica“, si legge nello studio. “Gli attacchi potrebbero verificarsi quando le femmine vengono provocate o stressate”.