Il ragno violino è uno di quegli animali di cui si torna a parlare periodicamente ogni estate, come meduse, zecche e zanzare. Nel suo caso, solitamente sulla spinta di qualche fatto di cronaca: morsi che mandano in ospedale qualche sventurato villeggiante, o che – più di rado – possono rivelarsi persino letali. La verità, però, è che questo aracnide convive la penisola con l’uomo da tempo immemore. E non provoca più di una manciata di incidenti l’anno, anche perché molto raramente il suo morso si rivela pericoloso: nella maggior parte dei casi passa inosservato, o al più, viene scambiato per una puntura fastidiosa di qualche insetto.
Il ragno violino
Identikit del ragno violino
Il Loxosceles rufescens, comunemente chiamato ragno violino, è caratterizzato da dimensioni contenute e da una struttura corporea appiattita di tonalità bruno-giallastra. La caratteristica più distintiva è una macchia presente sul dorso che evoca la silhouette del celebre strumento a corde. Nonostante le dimensioni corporee limitate (i maschi raggiungono i 7 mm, mentre le femmine arrivano a 9 mm), questo aracnide presenta arti particolarmente sviluppati che possono estendersi fino a 4-5 centimetri. Un’altra peculiarità anatomica è la presenza di sei occhi anziché otto, come nella maggior parte dei ragni.
Habitat e comportamento
Questa specie appartiene alla fauna autoctona italiana e non rappresenta un’introduzione recente nel nostro territorio. Durante la stagione estiva predilige ambienti esterni, mentre con l’arrivo dei mesi invernali cerca rifugio in spazi riparati come crepe murarie, infissi e tessuti. È particolarmente importante prestare cautela durante il periodo freddo quando si maneggiano capi d’abbigliamento esposti all’esterno o utilizzati sporadicamente, inclusi calzature, cappotti e biancheria da letto. Contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di una specie aggressiva: al contrario, mostra un temperamento timido e tende a celarsi alla vista dell’uomo. L’attacco avviene esclusivamente in situazioni di estrema necessità, quando l’animale si trova intrappolato, compresso involontariamente o disturbato dal contatto diretto.
Gli effetti del morso
L’eventuale morso può rimanere asintomatico per un periodo prolungato prima che si manifestino i primi segnali. Nella stragrande maggioranza delle circostanze, la puntura determina esclusivamente eritema, sensazione pruriginosa, irritazione locale e percezione di intorpidimento. Occasionalmente, trascorse 48-72 ore dall’evento, la lesione può andare incontro a processi infettivi e ulcerativi. Il veleno prodotto da questo ragno possiede proprietà citotossiche, il che comporta che frequentemente l’area cutanea circostante il punto di inoculazione sviluppi processi necrotici. Solo nel 40% dei casi, però, il morso comporta l’iniezione del veleno. Per quanto concerne la gravità delle conseguenze, nel territorio italiano i decessi documentati sono eventi rari e spesso coinvolgono individui con patologie croniche preesistenti di notevole severità.
Che fare se si viene morsi?
Non sono attualmente disponibili antidoti specifici per contrastare gli effetti del veleno di questo aracnide. L’approccio iniziale consiste nel detergere abbondantemente con acqua corrente e detergente neutro l’area interessata dalla puntura. Qualora sia possibile catturare l’esemplare responsabile, è consigliabile conservarlo per eventuale identificazione presso centri specializzati se dovessero manifestarsi complicazioni. Quando le lesioni sono gravi, si ricorre ad antibiotici e antinfiammatori steroidei, mentre nelle situazioni meno complesse (che rappresentano la maggioranza) è sufficiente mantenere un’igiene scrupolosa della ferita e sorvegliarne l’evoluzione. L’intervento medico specialistico si rende necessario solo in presenza di segni di aggravamento come l’imbrunimento dell’area centrale della lesione, l’insorgenza di febbre o manifestazioni cutanee diffuse, circostanze che richiedono l’accesso al servizio di emergenza e l’avvio di un protocollo terapeutico mirato.
Prevenzione e misure protettive
Per ridurre il rischio di incontri indesiderati con il ragno violino, è raccomandabile adottare alcune precauzioni pratiche. Durante i mesi autunnali e invernali, è opportuno controllare attentamente gli indumenti rimasti inutilizzati per periodi prolungati, scuotendoli prima dell’uso. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata agli spazi di stoccaggio come armadi, soffitte e cantine, dove questi aracnidi tendono a stabilirsi. La sigillatura di fessure e crepe nelle pareti può contribuire a limitare i potenziali rifugi. È inoltre consigliabile mantenere ordine negli ambienti domestici, evitando accumuli di oggetti inutilizzati che potrebbero offrire nascondigli ideali per questi piccoli ragni.