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mercoledì, Apr 28

Recensione AirTag: come funzionano i trova-oggetti di Apple



Da Wired.it :

Ecco tutto quello che c’è da sapere sui nuovi gadget della Mela che aiutano a ritrovare le chiavi e gli oggetti smarriti

Dopo l’annuncio della settimana scorsa, vi abbiamo spiegato a grandi linee come funzionano gli AirTag, i nuovi dischetti di Apple che aiutano a rintracciare chiavi e altri oggetti in caso di smarrimento. Nei giorni scorsi ne è arrivata in redazione una manciata: più precisamente una confezione singola (che contiene un AirTag e costa 35 euro) e una confezione da quattro (119 euro).

Ogni AirTag pesa 11 grammi ed è grande circa quanto una moneta da due euro, ha un lato in metallo con il logo della Mela e l’altro in plastica su cui si può far incidere qualcosa (una parola di quattro lettere o delle emoji) al momento dell’acquisto online. La parte in metallo si può rimuovere per sostituire la batteria, una comune pila piatta CR2032 di quelle usate nei telecomandi o in orologeria. Apple dice che durerà un anno e che ci arriverà una notifica per tempo quando sarà il momento di cambiarla. Il dischetto è comunque impermeabile fino a 1 metro e resistente a schizzi, acqua e polvere secondo lo standard Ip67.

Insieme ad AirTag, Apple ha messo in vendita una serie di accessori per legarli a mazzi di chiavi, valigie e altri oggetti. Costano dai 35 ai 449 euro (quelli firmati Hermés), ma in giro già se ne trovano di terze parti a prezzi molto più ragionevoli.

Foto: Wired.it

L’installazione è semplicissima. Basta strappare la linguetta di plastica e trovarsi nelle vicinanze di un iPhone o iPad che abbia il sistema operativo aggiornato a iOs 14.5. Tramite il bluetooth AirTag verrà riconosciuto subito e verrà chiesto di dargli un nome e di associarlo al vostro Id Apple. Dopodiché la sua posizione sarà sempre rilevata dall’app Dov’è, insieme a quella di tutti i vostri dispositivi Apple. Potete quindi agganciare AirTag al vostro mazzo di chiavi, allo zaino, alla valigia o a qualunque oggetto vogliate seguire.

Qui si pone il primo problema di privacy. E se io volessi metterlo nello zaino di una persona a sua insaputa per sapere dove va? Non si può, assicura Apple. Quando l’AirTag si allontana dalla persona a cui appartiene e rimane vicino al telefono di qualcun altro, inizia a suonare e a mandare avvisi via bluetooth.

Quando pensate di aver perso l’oggetto a cui è associato, tramite l’app Dov’è dovete attivare la Modalità smarrito: qui potete aggiungere un messaggio e un numero di telefono da contattare rivolti chiunque lo trovi (se costui avesse un telefono Android dovrebbe avvicinarlo all’AirTag e sfrtuttare il chip Nfc) e registrarvi per ricevere una notifica quando viene trovato.

Con AirTag, qualsiasi dispositivo nelle vicinanze che fa parte della rete Apple, e che abbia una connessione a internet, ritrasmette in modo sicuro la posizione dell’AirTag smarrito su iCloud, che potrete quindi vedere nell’app Dov’è. È tutto anonimo e crittografato end-to-end per proteggere la privacy di tutti. Solamente le forze dell’ordine potrebbero richiedere all’azienda, per esempio, l’identità di chi si suppone possa aver rubato qualcosa.

Occhio alle ditate. Foto: Wired.it

Chi ha un iPhone 11 o 12 può utilizzare il chip con la tecnologia Ultra Wideband integrato per trovare la posizione esatta di un AirTag. Deve solo aprire l’app Dov’è toccare “Trova nelle vicinanze” e l’iPhone utilizzerà una combinazione di sensori e fotocamere per indirizzarvi all’oggetto smarrito. Mostrerà quanto è lontano con una precisione di pochi centimetri e una freccia sullo schermo che vi dirà in quale direzione camminare. Ovviamente, si può anche far suonare il dischetto per capire meglio dove si trova.

In conclusione, gli AirTag sono gadget semplici e intuitivi, perfetti per chi è abbastanza avvezzo all’ecosistema Apple e ha il vizio di perdere le chiavi o di dimenticarsi lo zaino in giro. Non pensiate però di usarli come antifurto. Chiunque si accorga che c’è un AirTag attaccato a un oggetto che ha rubato (e lo farebbe presto, grazie al segnale acustico che parte in automatico), potrebbe disattivarlo in fretta togliendogli la batteria.

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[Fonte Wired.it]