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giovedì, Ott 01

Recensione Apple Watch 6, a piccoli passi verso la perfezione



Da Wired.it :

Il nuovo modello Series 6 prosegue sulla strada che ha reso gli smartwatch Apple i più venduti del pianeta e si migliora in vari aspetti, ma senza esagerare

Quando, sei anni fa, Apple presentava il primo Apple Watch c’era un po’ di confusione all’orizzonte, tra chi ne metteva in dubbio l’utilità, chi lo reputava un orologio da nerd, chi si aspettava grandi cose dai dispositivi wearable e chi addirittura ipotizzava che gli smartwatch avrebbero presto soppiantato gli smartphone.

Oggi che siamo giunti al modello Series 6 abbiamo molte certezze in più. La prima è che l’Apple Watch è un accessorio di moda: vende da solo più dell’intero comparto orologiario svizzero, domina il mercato degli smartwatch e vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Formula che vince non si cambia, dunque: e così il modello di sesta generazione è praticamente identico (esteriormente) al precedente, e viene venduto nella consueta e ampissima gamma di colori, materiali e cinturini diversi. A essere precisi, quest’anno ci sono quattro nuove tonalità: azzurro e rosso (nella versione con cassa in alluminio), grafite e oro (in quella di acciaio inossidabile).

La seconda certezza è che lo smartwatch della mela si sta sempre più affrancando dall’essere il “secondo schermo” dell’iPhone e sta diventando piuttosto un assistente da polso dedicato al benessere e alla salute. Ai già tanti sensori presenti a bordo (dalla misurazione del battito cardiaco, con tanto di elettrocardiogramma, alla rilevazione di eventuali cadute, dalla registrazione dei dati del ciclo mestruale all’analisi del rumore dell’ambiente che ci circonda) si è aggiunto quello che permette di misurare la saturazione dell’ossigenazione del sangue.  Questa nuova funzione che, per ora, non ha alcuna certificazione medica, valuta se il sistema circolatorio sta fornendo sangue ossigenato al corpo, aiutando così a comprendere il proprio benessere generale. In questi tempi di pandemia, può anche essere utile in caso di insorgenza di problemi respiratori causati da bronchite o polmonite. Per la misurazione, basta tenere il cinturino ben stretto e il polso immobile (ma davvero immobile) per 15 secondi.

(foto: Wired.it)

La terza certezza sono le caratteristiche hardware del modello Series 6. Quello che Apple chiama System-in-package, che è il sistema di circuiti integrati, è stato ridisegnato completamente ampliando la superficie disponibile: questo vuol dire che lo smartwach è più potente e veloce di circa il 20% rispetto al modello precedente. Nella nostra prova, in effetti, non abbiamo mai riscontrato rallentamenti nell’apertura o nell’uso delle app o con l’utilizzo dell’assistente vocale Siri. È stata inoltre migliorata la connettività wi-fi e aggiunto un chip, chiamato U1, per la connessione Ultra Wideband (UWB) in grado di localizzare un dispositivo nello spazio con una precisione di 10 cm: potrà essere usato, per esempio, per utilizzare lo smartwatch come chiave d’accensione per l’auto. Altra novità: l’altimetro. Grazie anche alla sua “complicazione” (cioè la funzione che compare nel display) si può tener d’occhio l’altitudine in tempo reale: utile quando si fanno escursioni in montagna per esempio.

Anche la ricarica è stata velocizzata: ora in 60 minuti si può portare la batteria all’80%, mentre una ricarica completa richiede 90 minuti. Questo però ci porta a parlare di uno dei limiti principali di Apple Watch: l’autonomia. L’abbiamo provato per alcuni giorni simulando varie condizioni d’utilizzo: da un uso intensivo con sessioni di corsa, bici, ascolto di musica e varie misurazioni di ECG e ossigenazione del sangue, a un uso “light” limitato al controllo delle notifiche, dell’ora (non dimentichiamoci dopotutto che è un orologio) e la risposta ad alcune chiamate. Il risultato è che la batteria dura mediamente 24 ore. Ora più, ora meno, dopo un giorno devi sfilarti il Watch dal polso e metterlo in carica. Questo obbliga a nuove routine chi era abituato a farlo la notte, ora che finalmente è disponibile con WatchOs 7 l’app di monitoraggio del sonno (che, va detto, funziona egregiamente).

Insomma, Apple Watch ha ormai trovato la sua identità e questo modello Series 6 segue la strada già tracciata, migliorando e affinando, grazie a qualche novità hardware (il sensore per la misurazione di ossigeno nel sangue, l’altimetro, lo schermo più luminoso) e al nuovo sistema operativo WatchOs 7, alcuni aspetti relativi alla salute, al wellness e all’attività sportiva. Come da tradizione Apple, i prezzi non sono popolari: si parte dai 439 euro della versione con cassa in alluminio da 40 mm (469 euro quella da 44 mm, ulteriori 100 euro in più se si vuole la versione con la esim integrata) e si arriva ai quasi 1600 euro della versione Hermès.

Voto: 8,5

Wired: schermo always on più luminoso; ricarica rapida.

Tired: la batteria dura troppo poco.

 

 

 

 

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[Fonte Wired.it]