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martedì, Nov 03

Recensione Beoplay H95, cuffie Bluetooth con cancellazione del rumore



Da Wired.it :

Sono cuffie wireless bluetooth con sistema di cancellazione del rumore che brillano per la qualità audio e il design. Ma valgono il loro prezzo?

Le cuffie wireless Beoplay H95, con sistema attivo di cancellazione del rumore, sono senza dubbio la massima espressione dello stile e della tecnologia Bang & Olufsen. Difficile non rimanere colpiti dalla ricercatezza dei materiali e dalla cura del design. L’ampio impiego di alluminio finemente spazzolato e pelle naturale trasmettono una sensazione di lusso senza scadere però nel pacchiano. Si potrebbe parlare di eleganza nordica, non troppo austera, fortemente connotata da soluzioni ingegneristiche ricercate. In sintesi un bell’oggetto che cattura lo sguardo e il tocco. Ma l’udito? Scopriamolo nel nostro test.

Materiali naturali

Le Beoplay H95 si affidano ad ampi padiglioni in pelle di vacchetta che avvolgono totalmente le orecchie. Lo scorrimento verticale delle asticelle laterali e gli snodi agevolano l’indossabilità. La struttura portante ha un rivestimento esterno in pelle di agnello e interno di morbido tessuto traspirante. Le dimensioni complessivamente sono di 185 x 165 x 80 mm, mentre il peso è di 323 grammi. Quest’ultima caratteristica forse rappresenta la nota dolente principale, poiché soprattutto le persone più minute potrebbero sentire un eccessivo carico. Finché si sta seduti o comodamente rilassati su un divano o un letto l’esperienza rimane gradevole, ma indossarle in giro camminando dopo un po’ potrebbe essere stancante.

Tecnicamente al top

Il peso viene senza dubbio controbilanciato da piacere dell’ascolto. Le Beoplay H95 si affidano infatti a due driver da 40 mm realizzati in titanio che riescono a regalare un livello di dettaglio e coinvolgimento da top della classe. B&O dichiara una sensibilità di 93 dB a 1 kHz/mW in modalità passiva, una risposta in frequenza di 20-22.000 Hz e un’impedenza di 24 Ohm. I moduli circolari esterni dei padiglioni nascondono al loro interno tutta la circuiteria. Nello specifico ospitano il supporto bluetooth 4.2, due microfoni per la voce e 4 microfoni per la funzione di cancellazione del rumore (Anc), porta usb-c per la ricarica e ingresso mini-jack da 3,5 mm. Non manca un selettore per selezionare la modalità abbinamento bluetooth, accesa e spenta. Comunque dopo 15 minuti di mancato uso si spengono automaticamente.

Beoplay H95

C’è anche un tasto fisico per gestire diverse funzioni come ad esempio l’attivazione dell’assistente vocale Google Assistant o Siri, nonché le notifiche. Infine i panelli in alluminio dispongono di superfici touch per gestire la riproduzione delle tracce. Per passare alla successiva o quella precedente basta uno swipe orizzontale; mentre per avvio o pausa un tocco. Ecco, in tal senso per l’avvio non è sempre così intuitivo riuscire a centrare esattamente la zona corretta; sarebbe bastato anche solo un riferimento tattile – il logo in corrispondenza è quasi impercettibile. Infine sono presenti due rotelle zigrinate a scorrimento che permettono di regolare sul lato destro il volume e su quello sinistro il livello della riduzione del rumore. La batteria assicura circa 50 ore di autonomia o circa 38 ore con Anc attivo. Si ricaricano via usb in due ore. Il test in linea di massima ha confermato quanto dichiarato da B&O.

Beoplay H95

L’esperienza di ascolto

Le Beoplay H95 offrono un ascolto sempre piacevole, a prescindere dal genere musicale. Si può passare da Solitary Man di Johnny Cash a Yoshimi Battles the pink robot dei Flaming Lips senza cogliere incertezze e gustandosi ogni più piccolo dettaglio. Lo stesso vale alternando la tromba e i sax di Milestones di Miles Davis al pianoforte di Gymnopedie No.1 di Erike Satie. Dopo un po’ di tempo si coglie in pieno la personalità delle cuffie e la filosofia applicata da B&O. Lo spirito del prodotto è quello di regalare relax e coinvolgimento senza affaticare, un po’ come gli auricolari true wireless Beoplay E8 3rd. Il livello di sfumature è molto alto, con una resa emozionante soprattutto con gli strumenti a corda, a fiato e a percussione.

Beoplay H95

L’elettronica per esempio di Midnight City degli M83 e Unfinished Sympathy dei Massive Attack offre un’impronta strumentale e vocale cristallina con batteria corretta e controllata, quasi da studio. I bassi sono presenti e profondi senza mai essere ingombranti. You’ve gotta love dei Florance & Machine o On & On di Erika Badu sono probabilmente tracce ideali per cogliere la delicatezza con cui le Beoplay H95 trattano la voce. Però in tutto questo contesto fatto di adeguate scene sonore, equilibrio di gestione delle frequenze e zucchero filato si rileva almeno una mancanza: non c’è spazio per il graffio. Helter Skelter dei Beatles ad esempio diventa un pezzo troppo morbido, leggermente spettinato dalla batteria. Tutto molto corretto e giusto, quando invece il kaos urlante dovrebbe far tremare le viscere.

Anc (active noise control)

Il sistema di cancellazione del rumore delle Beoplay H95 funziona non solo molto bene ma consente un preciso livello di modulazione tramite una delle rotelle zigrinate o la appB&O. Ci sono dieci livelli di ANC, una posizione neutra e altri dieci livelli di trasparenza. In pratica si può passare dal totale azzeramento dei rumori esterni a un ascolto che consente di far filtrare l’ambiente esterno. Complessivamente funziona molto bene in ogni condizione, anche grazie al buon isolamento passivo dei padiglioni.

Beoplay H95

Conclusioni

Le Beoplay H95 sono un ottimo prodotto, sia sotto il punto di vista dei materiali e del design che della qualità di ascolto. Nel quotidiano sono perfette per ascoltare la musica o godere di un audio di qualità durante lo streaming di film. Persino con le chiamate telefoniche l’esperienza è buona. La cancellazione del rumore poi brilla per efficienza: che ci si trovi per strada o su un mezzo pubblico o persino in aereo. Però non è un prodotto perfetto. Il peso di 334 grammi ne può limitare l’impiego durante la giornata. Una volta sfilate ci si rende conto che effettivamente gravano un po’ troppo sul capo. Sebbene l’approccio rilassante del suono possa essere corretto intervenendo sull’equalizzatore della app, di certo non si può stravolgere la genetica della cuffia. Insomma non è un modello rock da Stratocaster e Marshall. E infine c’è il capitolo prezzo: costano 800 euro. Fascia alta insomma, ma anche il cofanetto in alluminio sembra un portagioie con tanto di cavo usb-a/usb-c, cavo da 3,5 mm, adattatore per l’aereo, panno di pulizia in microfibra… e biglietto d’auguri.

Voto: 8

Wired: design e materiali al top, qualità d’ascolto notevole, ottimo sistema di regolazione

Tired: il prezzo, il peso elevato e manca un po’ di graffio musicale

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[Fonte Wired.it]