Dji Romo P arriva nel mercato dei robot lavapavimenti con un tempismo discutibile ma con un approccio decisamente originale. Mentre rivali come Roborock, Dreame e Narwal hanno già consolidato le loro posizioni nella fascia premium, il colosso cinese dei droni si presenta al ballo con un abito trasparente che ha il merito di non passare indifferente e con prestazioni avanzate tangibili, ma il prezzo elevato rischia di ridimensionare le velleità del marchio cinese dei droni.
Romo P rappresenta infatti il tentativo di Dji di trasferire tutto il proprio know-how dalla navigazione aerea a quella domestica, portando con sé tecnologie derivate direttamente dal mondo dei droni professionali. Ma in un mercato che si sta saturando rapidamente, dove la competizione si gioca o su prezzi popolari o su funzionalità sempre più sofisticate, la strategia di posizionarsi come il robot più costoso della categoria appare quantomeno audace.
Photo by Mark Perna
Design
La scocca completamente trasparente è il primo vero esercizio di stile che trasforma il prodotto in qualcosa che va oltre il semplice elettrodomestico. Non si tratta di una trasparenza “di facciata”, ma di una soluzione che permette davvero di vedere i componenti interni: tubi, motori, circuiti, filtri. È industrial design allo stato puro, che non sorprenderebbe se entrasse nella collezione del Moma di New York.
Il robot misura 351 × 351 × 98 mm e pesa abbastanza da sentirsi solido senza essere ingombrante. La torretta LiDAR è assente: i sensori sono integrati direttamente nella scocca frontale insieme a due telecamere fisheye. Una scelta che regala un profilo più pulito ma che, con i suoi 9,8 cm di altezza, non lo rende certo il più agile nel passare sotto i mobili bassi.



