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martedì, Ago 18

Recensione Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G: il migliore per chi vuole lavorare



Da Wired.it :

Lo smartphone di Samsung si conferma il prodotto migliore per gli utenti business e che vogliono prendere appunti a mano con la S-Pen

“Il telefono con il pennino” è uno solo: il Galaxy Note. Un connubio quello tra l’S-Pen e lo smartphone che per Samsung è quasi un marchio di fabbrica di questo modello. Il nuovo Note20 Ultra 5G che abbiamo provato non che l’ultimo erede di una lunga e gloriosa dinastia. Il primo Note è infatti stato presentato all’IFA di Berlino del 2011, una solida e blasonata storia alle spalle.

Il primo modello aveva un display da 5,3 pollici ritenuto all’epoca eccessivo, adesso nessuno si scandalizza di fronte ai 6,9 pollici che si porta in dote la versione Ultra del Note. In altri tempi avremmo detto che si tratta di una misura da “tablet” e in effetti il parallelismo non è sbagliato. Il Galaxy Note20 Ultra 5G è un telefono “grande” e con un peso di 208 grammi. Non è dunque uno smartphone per le tasche dei pantaloncini estivi.

Il suo posto ideale è la più confortevole tasca di una giacca che rispecchia meglio la vocazione di questo prodotto: un dispositivo per lavorare. È questo che vuole continuare ad essere il Galaxy Note e l’ultima versione non fa che amplificare le funzioni legate proprio ad un utilizzo professionale.

Esteticamente è molto simile al prodotto del 2019, anche nelle misure, ma a cambiare (in peggio) è il vistosissimo rettangolo delle fotocamere posteriori. Non solo questa scelta di design compromette l’eleganza del prodotto, ma la sporgenza dalla scocca è davvero eccessiva (2 mm) e il fatto che il reparto imaging sia stato posizionato in modo asimmetrico sul lato sinistro, leva ulteriore grazia al telefono.

Probabilmente questo è l’unico vero elemento che non ci ha convinto del Galaxy Note20 Ultra 5G, e come sempre l’estetica è del tutto soggettiva. Nel complesso infatti il top di gamma di Samsung è un prodotto decisamente completo e affidabile che ha nel pennino il suo punto distintivo. Prendere appunti scrivendo a mano libera è da sempre uno dei principali motivi d’acquisto dei Galaxy Note, a maggior ragione ora che il telefono riesce anche a trascrivere il testo in formato dattiloscritto, pronto da essere copiato e incollato in altri documenti.

Tutte le note possono essere prese al volo anche senza dover sbloccare il telefono e una volta reinserita la S-Pen vengono salvate e sincronizzate automaticamente con eventuali altri prodotti Samsung ma anche con OneNote e Outlook su qualsiasi computer (questa funzione sarà implementata con un aggiornamento entro il prossimo novembre. Il pennino è poi anche una risorsa preziosa per i creativi che amano disegnare e che apprezzeranno una latenza orami ridotta al minimo, ovvero con una risposta praticamente in tempo reale.

Per rendere più semplice lo svolgimento delle attività lavorative il Note20, come il predecessore, può funzionare in simbiosi con un computer equipaggiato dell’ultima versione di Windows 10. Usando il “Collegamento a Windows” sul telefono e l’app “Il tuo telefono” sul pc è infatti possibile usare le applicazioni del cellulare sul computer. Sempre un aggiornamento atteso entro la fine dell’anno, sarà possibile usare simultaneamente più app, invece già da ora è possibile effettuare e ricevere chiamate sul pc.

In mancanza di un pc vicino, il Galaxy Note20 Ultra 5G sostituisce comunque egregiamente il computer grazie anche all’ampio e ottimo display da 6,9 pollici Dynamic Amoled 2X con frequenza di aggiornamento a 120 Hz e filtro blu automatico. Insomma, un comfort visivo perfetto non solo per lavorare ma anche per i momenti ludici: visualizzazione di film e soprattutto videogiochi anche sfruttando la possibilità di sfruttare sul cellulare l’abbonamento a Xbox Game Pass Ultimate.

Nessuna sbavatura nemmeno quando si parla di foto e video visto che il Note20 può sfruttare i primati già noti della serie S20. Il sensore principale da 108 megapixel è infatti lo stesso, a cui è affiancato un ultra-wide da 12 MP, e un tele con zoom ottico 5X che si può spingere fino a 50X con l’uso dell’elettronica ma con perdite di risoluzione piuttosto evidenti. I video si fanno ovviamente in 8K anche a 24 fps.

Dal punto di vista delle prestazioni, il processore Exynos 990 assicura un uso sempre fluido e lineare, scaldando davvero molto poco anche quando è messo sotto stress. Le altre specifiche di connettività sono ai vertici di categoria: wi-fi 6 e il 5G su entrambe le reti Sub-6 e mmWave. Il telefono Integra, per la prima volta su un dispositivo Android, la tecnologia UWB per la localizzazione indoor che però al momento è sostanzialmente inutilizzabile per mancanza di dispositivi compatibili in circolazione.

La batteria non è tra le più capienti, specialmente pensando a un dispositivo di questo tipo, tuttavia i 4500 mAh consentono di arrivare a fine giornata senza problemi, ma un uso intensivo del telefono ha bisogno del supporto del Super Fast Charging da 25W offerto dall’alimentatore in dotazione. Bene invece l’audio, gli speaker stereo AKG offrono un suono pieno e potente da gustare anche senza auricolari. Bene infine anche la sempre apprezzata e rassicurante certificazione IP68 che rende il telefono impermeabile.

Nel complesso il Galaxy Note20 Ultra 5G si conferma un gran telefono, pensato per gli utenti business. Uno smartphone potente e soprattutto molto versatile che può sostituire tranquillamente un pc quando ci si trova in mobilità ma che diventa una risorsa aggiuntiva quando si è alla scrivania. L’elegante colorazione Mystic Bronze riesce anche a compensare, in parte, il rettangolone fotografico posteriore.

I prezzi sono però, come sempre, decisamente selettivi. Ci vogliono ben 1329 euro per la versione che abbiamo provato con 12/256 GB di memoria e 1429 euro per la versione in vendita esclusivamente sullo store di Samsung con 12/512 GB.

Voto: 8,5

Wired: la S-Pen si conferma la killer application, ottima integrazione con il mondo Windows

Tired: il kit fotografico sporge troppo dalla scocca posteriore, la batteria è un po’ sottodimensionata

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[Fonte Wired.it]