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lunedì, Set 21

Referendum ed elezioni 2020, i risultati



Da Wired.it :

Il risultato è già sicuro. Alle elezioni regionali invece si profila un 3-3 tra governo e opposizione: al centrosinistra andranno Toscana, Puglia e Campania, mentre il centrodestra stravince in Veneto ed è in vantaggio in Marche e Liguria

(foto: Antonio Masiello/Getty Images)

È iniziato alle 15, alla chiusura dei seggi, lo spoglio delle schede elettorali per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Dai primi risultati sul sito del ministero dell’Interno, la vittoria del sì è schiacciante: la riforma ha ottenuto il 70% contro il 30% del No. Nello specifico, su oltre 59mila sezioni scrutinate (su un totale di 61.622), mentre scriviamo il Sì ha conquistato il 696% delle preferenze, mentre il No il 30,4%. Il ministro degli Esteri in quota Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, ha commentato il risultato dicendo che si tratta di “un risultato storico. Torniamo ad avere un parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno” e, ovviamente, rivendica il successo politico sottolineando che “senza il Movimento 5 stelle tutto questo non sarebbe mai successo”. Anche il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti ha sostenuto il Sì, rivendicando il ruolo del Pd nel successo al referendum e spiegando che da questo momento è necessario aprire una non meglio precisata “stagione di riforme”.

Ma il 20 e 21 settembre si è votato anche per l’elezione di sei consigli regionali: quelli di Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia, oltre che in alcuni comuni capoluogo di provincia. In questo caso si è assistito a un sostanziale pareggio, con la sinistra che ha perso soltanto le Marche, tenendo in Puglia e in Toscana.

I risultati delle regionali e le comunali

In Toscana, tra le due regioni più contese alla vigilia del voto (l’altra era la Puglia) le ultime proiezioni (aggiornate alle 18.30) vedono la vittoria del candidato del centrosinistra Eugenio Giani contro la candidata di Lega e Fratelli Susanna Ceccardi: 48% contro 40,7% delle preferenze.

In Puglia è in vantaggio il governatore uscente del Pd Michele Emiliano, con il 46,8% delle preferenze secondo le proiezioni Swg delle 18.30. Michele Fitto, candidato scelto da Forza Italia e Fratelli , si fermerebbe al 38%.

Sicuro è invece che la Campania rimarrà al centrosinistra. Per la terza proiezione di Swg Vincenzo De Luca è al 67,3% mentre Michele Caldoro, rappresentante della coalizione di centrodestra, si ferma al 18,4%.

Vincerà sicuramente il centrodestra nelle Marche. Francesco Acquaroli è al 49,6% contro il 35,9% di Maurizio Mangialardi.

Veneto e Liguria, non tradendo le aspettative e i sondaggi pre-voto, rimangono entrambe a destra. Nel primo caso, il vantaggio del presidente leghista Luca Zaia è incolmabile (75,9% nelle proiezioni, contro il 15,6% di Arturo Lorenzoni del centrosinistra). In Veneto si segnala anche un risultato importante dei primi dati reali (con 603 sezioni scrutinate su 4751): la lista che supporta il governatore Luca Zaia ha guadagnato il 46,6% dei consensi, mentre la Lega – che pure sostiene Zaia – soltanto il 14,82.

In Liguria, Giovanni Toti nei dati parziali (619 su 1795 sezioni scrutinate) è al 54,8%, mentre il giornalista Ferruccio Sansa, per il momento, si ferma al 40,6%.

Viste le nuvole nere che si addensavano sull’esecutivo in caso di risultati meno favorevoli, il pareggio 3-3 è un’ottima notizia per il governo. Il segretario del Pd Zingaretti, commentando il risultato del voto, ha voluto sottolineare che un’alleanza con il Movimento 5 stelle avrebbe portato a una vittoria schiacciante, soprattutto nelle regioni in cui è distacco è più contenuto (a dire il vero, tuttavia, l’unica regione in cui i due partiti si sono presentati insieme, la Liguria, ha visto una debacle della coalizione).

Da domani inizieranno anche lo spoglio delle schede in oltre 1176 città per le elezioni comunali. Si è votato, tra le altre, a Venezia, Lecco, Mantova e Trento, e l’affluenza è stata di oltre il 50%.

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[Fonte Wired.it]