Seleziona una pagina


Il disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata, promosso da Fratelli d’Italia, ha superato un punto di non ritorno, ottenendo l’approvazione della commissione giustizia del Senato. Questo passo avvicina il provvedimento alla discussione finale in Senato e alla potenziale approvazione definitiva.

Attualmente, la maternità surrogata è già vietata in Italia, con una pena di due anni di reclusione. La nuova proposta, tuttavia, estende la punibilità del reato anche se commesso all’estero, mirando a contrastare il fenomeno delle coppie italiane che si recano all’estero per procedure di fecondazione assistita. Secondo stime della Fondazione Pma (Fondazione della procreazione medicalmente assistita) e d Quotidiano sanità, nel 2019 i casi variavano tra 3.000 e 4.000. Ma va tenuto presente che non tutti questi casi riguardano la maternità surrogata: spesso si tratta di coppie o single che cercano di evitare lunghe attese e complicazioni burocratiche per pratiche legali anche in Italia. Prima del conflitto, l’Ucraina era una destinazione popolare per queste procedure. Tuttavia, la maternità surrogata rimane legale in diversi paesi, tra cui Olanda, Repubblica Ceca, Romania, Stati Uniti e Messico.

Il disegno di legge, proposto da Fratelli d’Italia e fortemente sostenuto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva già ottenuto l’approvazione della Camera nel luglio 2023. In commissione giustizia al Senato, si è assistito a un acceso dibattito all’interno della maggioranza. La Lega aveva presentato alcuni emendamenti per ridefinire il reato e inasprire le pene, proponendo fino a 10 anni di reclusione e 2 milioni di euro di multa, oltre a sanzioni per i pubblici ufficiali coinvolti nella registrazione di bambini nati da maternità surrogata. Nonostante le “sensibilità diverse” il governo ha respinto questi emendamenti, mantenendo il testo originale che procederà verso la discussione in aula senza ulteriori modifiche.

Le reazioni dei politici

I rappresentanti della maggioranza hanno accolto con favore l’approvazione del disegno di legge. Tommaso Foti di Fratelli d’Italia ha dichiarato che la legge mette fine al “commercio del corpo femminile e dei bambini“. Augusta Montaruli ha aggiunto che la legge contrasta una pratica che “trasforma il corpo delle donne e la procreazione in merci vendibili“.

L’opposizione ha invece criticato sia il contenuto della legge sia il processo di approvazione. Alfredo Bazoli del Pd ha lamentato la rapidità con cui la legge è stata approvata in commissione, mentre altre questioni importanti, come il fine vita, rimangono ancora in sospeso. Anna Rossomando ha evidenziato la mancanza di attenzione per i bambini già nati da maternità surrogata, definendo la legge “simbolica”. Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra ha definito il provvedimento “un tentativo della destra di parlare alla pancia del suo elettorato“. Ha criticato la deroga al principio di territorialità, poiché la gestazione per altri è legale in molti paesi. Ha concluso che la legge è “irragionevole, incostituzionale e inapplicabile”.

In occasione del Pride Milano rappresentanti di Famiglie Arcobaleno, associazione che rappresenta le famiglie di genitori lgbtqia+, ha lanciato l’allarme sugli effetti di questo disegno di legge, che di fatto mette nel mirino le famiglie con due papà e rende oggetto di reato famiglie già esistenti, criminalizzando i genitori.



Fonte