Seleziona una pagina
mercoledì, Mar 03

Riconoscimento facciale, Italia non lo userà per controllo migranti



Da Wired.it :

La ministra dell’Interno risponde sul sistema Sari, utilizzato dalle forze dell’ordine, dopo l’interrogazione dei deputati Pd Borghi e Sensi

(Foto: Vincenzo Livieri/LaPresse)

Il sistema di riconoscimento facciale Sari, che consente alle forze dell’ordine di confrontare l’immagine di una persona segnalata con le fotografie conservate nell’archivio Afis e verificare se vi siano corrispondenze, verrà utilizzato solo a supporto delle attività investigative dei carabinieri e della polizia di stato. Mentre non sarà utilizzato dalla polizia delle frontiere e dalla direzione centrale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione, nell’ambito della gestione dei flussi migratori. A dirlo è stata la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, alla Camera dei deputati il 3 marzo in risposta all’interpellanza dei parlamentari del Partito democratico Enrico Borghi e Filippo Sensi sull’utilizzo di Sari, dopo un’inchiesta di Irpi Media.

Nel breve intervento, la ministra ha spiegato che il sistema Sari si divide in due componenti: enterprise e real time. Il primo consente di risalire all’identità delle persone tramite un confronto dei volti, rispetto a una lista di candidati selezionati  tra tutte le foto segnaletiche presenti nella banca dati Afis (Sistema automatizzato di identificazione delle impronte), che raccoglie le impronte digitali, le fotografie, i dati anagrafici e le informazioni biometriche dei soggetti sottoposti a rilievi. Questo software può essere utilizzato solo da personale delle forze dell’ordine e solo dopo una abilitazione specifica. Le immagini possono essere acquisite dalle forze di polizia, che svolgono le indagini relative a un procedimento penale, e dall’Interpol.

La seconda componente del software, invece, permette di acquisire e trasmettere informazioni circa l’identità delle persone in tempo reale attraverso il confronto delle immagini con i volti presenti in una determinata banca dati.

Mentre l’utilizzo di Sari Enterprise è stato autorizzato dell’autorità garante della protezione dei dati personali, Sari real time, invece, è ancora al vaglio del Garante, per cui il suo utilizzo è sospeso in attesa della pronuncia dell’autorità. Dall’inchiesta emergeva, come si legge nell’interrogazione di Borghi e Sensi, che “il Ministero dell’interno sarebbe intenzionato a sviluppare questo sistema per utilizzare il riconoscimento facciale in tempo reale sui migranti: «sistema tattico per monitorare le operazioni di sbarco e tutte le varie tipologie di attività illegali correlate, video riprenderle ed identificare i soggetti coinvolti»”. Lamorgese tuttavia ha escluso questa possibilità.

 

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]