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lunedì, Set 30

Rider, il ministro del Lavoro vuole riscrivere la legge


Più tutele, salario garantito e una piattaforma unica per i contratti, gestita dall’Inps (come anticipato in esclusiva da Wired), sono i tre punti avanzati dalla ministra Nunzia Catalfo

Firmata a Bologna la prima carta dei diritti dei lavoratori digitali (foto: Riders Union Bologna)
Firmata a Bologna la prima carta dei diritti dei lavoratori digitali (foto: Riders Union Bologna)

Novità in arrivo per i rider italiani. Dopo le proteste dei lavoratori per la prima e controversa legge per regolare il lavoro via piattaforma, varata dal precedente ministro del Lavoro e oggi ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il governo Conte bis vuole rimettere mano alla questione delle tutele per le decine di migliaia di lavoratori impiegati nella cosiddetta gig economy. E per farlo, questa volta ha deciso di guardare con attenzione a quanto stabilito a livello municipale dalla Carta di Bologna, firmata l’anno scorso dall’amministrazione cittadina e dalle sigle sindacali, e già sottoscritta da alcune aziende del settore.

In occasione del convegno tenutosi a Bologna lo scorso 27 settembre, la neoministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato in un video che sta lavorando a un emendamento a quella norma retto su tre principi cardine: la garanzia di uno stipendio minimo agganciato a contratti nazionali di settore; l’estensione delle tutele e delle garanzie dei lavoratori parasubordinati anche ai rider; e il piano, anticipato in anteprima da Wired qualche giorno fa, della creazione di una piattaforma congiunta tra Inps, Inail e Cnel in collaborazione con Ibm, Ernst & Young e la startup Moovenda per regolamentare e uniformare i contratti di assunzione del personale nelle aziende che offrono servizi di consegna a domicilio.

La nuova norma è rivolta soprattutto a correggere il decreto Salva imprese varato lo scorso agosto dal governo gialloverde, che ha lasciato insoddisfatti i rider soprattutto per via della norma relativa a un mix di paga oraria e cottimo. “Adesso che c’è una nuova maggioranza di governo abbiamo la possibilità di cambiare le cose in meglio”, fa sapere ancora Catalfo, che rivendica la volontà di assicurare ai lavoratori delle principali app di food delivery le stesse tutele dei lavoratori dipendenti e una retribuzione dignitosa.

La nascita di una piattaforma unica per tracciare le attività dei rider e stabilire regole uniformi sul trattamento contrattuale sarà poi un passo necessario a contrastare il fenomeno del “caporalato digitale”, facilitando anche la nascita di piattaforme gestite e create dagli stessi lavoratori, precisa la ministra.

Grande soddisfazione per questo cambio di rotta è espressa da parte di Marco Lombardo, assessore al Lavoro del comune di Bologna, che si è detto orgoglioso per il fatto che per la prima volta un ministro del Lavoro faccia riferimento alle misure di tutela stabilite nei numerosi tavoli di confronto tenuti con i rappresentanti dei ciclofattorini e nella Carta di Bologna, da lui stesso tenuta a battesimo.

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